Così la Juve Arrivabene ai 100 anni degli Agnelli

Pogba, Di Maria, Dybala, Allegri, Calvo, de Ligt, l'articolo quinto e molto altro ancora: l'intervista esclusiva rilasciata dall'ad bianconero a Guido Vaciago per Tuttosport non è soltanto il manifesto programmatico della nuova stagione che sfocerà in uno storico anniversario: il secolo di proprietà della famiglia di Andrea Agnelli e del cugino Elkann. E' l'illustrazione dettagliata e completa del progetto societario per tornare al vertice. E restarci
Così la Juve Arrivabene ai 100 anni degli Agnelli© ANSA

30 giugno, l'ultimo giorno della stagione della delusione, la vigilia della stagione della riscossa. La scelta di tempo non poteva essere più significativa  e, d'altra parte, nomen omen, se non è un tempista  un signore che si chiama Arrivabene, chi altri potrebbe esserlo? L'intervista esclusiva a tutto campo rilasciata dall'ad bianconero a Guido Vaciago per Tuttosport, non è soltanto il manifesto programmatico della nuova stagione che sfocerà in uno storico anniversario: il secolo della famiglia Agnelli al comando della società più scudettata d'Italia. E' l'illustrazione dettagliata e completa del progetto societario per tornare al vertice. E restarci.

Orgoglio e giudizio

Il 30 giugno è anche l'ultimo giorno di Paulo Dybala in bianconero e il nuovo giorno del pressing inglese su de Ligt. I passaggi dedicati all'argentino e all'olandese sono  il paradigma della strategia  di mercato impostata d'intesa con Agnelli, Nedved, Cherubini e il suo staff ("In ambito sportivo comanda Federico con i suoi collaboratori: Tognozzi, Manna e Ottolini"), così come significativa è la sottolineatura del gioco di squadra in cui ognuno interpreta il proprio ruolo. A cominciare da Allegri ("Noi lo coinvolgiamo in tutto e lui ci coinvolge nelle scelte"), per non dire del rapporto  con il presidente ("Lo conosco da venticinque anni  e con lui c'è un rapporto di massima e reciproca fiducia"). Arrivabene conosce "da moltissimo tempo" Francesco Calvo, il manager che torna a ricoprire un ruolo chiave nell'espansione globale del marchio Juve, forte delle esperienze maturate nel Barcellona e nella Roma. Orgoglio e giudizio scandiscono le parole dell'amministratore delegato. L'addio a Dybala è  scaturito da un'oggettiva valutazione tecnica ed economica, regolata dal principio base: "Noi partiamo con l'idea che c'è solo un nome che conta: Juventus". de Ligt sul mercato dipende dalle offerte concrete che il club riceverà e dalla volontà dell'interessato. Ficcante la digressione sui "giocatori che seguono i consigli dei procuratori o dei colleghi invece che delle società. Oggi è impossibile trattenere un giocatore che se ne vuole andare. Ma è sempre una questione di numeri, non è che se  uno se ne vuole andare via gli rispondi: prego, accomodati. E' difficile  trattenere un giocatore però dal tavolo della trattativa bisogna alzarsi tutti e tre soddisfatti. E vale sempre l'articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto". La chiarezza, che gran bella cosa.

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