Un mese di cura Montero: Juve, aggressività più eleganza

Il nuovo tecnico della Primavera ha modellato il gruppo secondo la sua mentalità, esaltando il bel gioco
Un mese di cura Montero: Juve, aggressività più eleganza© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Un mese di Montero, giorno più o giorno meno. Un mese da quando “Pigna” ha varcato i cancelli di Vinovo e, fischietto al collo, ha iniziato a impastare la nuova Under 19 di quella Juventus che aveva lasciato, da calciatore, diciassette anni prima. Già, ma cosa hanno raccontato queste prime settimane in bianconero del tecnico uruguagio? Innanzitutto, come pretendeva già alla vigilia l'immaginario comune, che il gruppo nelle sue mani ha cominciato fin da subito ad assorbirne le mai sopite qualità mentali. Nelle prime uscite dell'estate - il Torneo di Aesch in Svizzera e il Memorial Mamma e Papà Cairo ad Alessandria, che hanno aperto un calendario pre-campionato destinato a chiudersi sabato alle ore 15 con un test internazionale contro i francesi del Monaco all'Ale&Ricky di Vinovo - la squadra si è subito mostrata frizzante, reattiva, aggressiva. Tutti sostengono la manovra, a costo di sbilanciarsi ancora un po' troppo, tutti ancor di più concorrono alla furiosa fase di riconquista della palla, che il tecnico esige essere immediata dopo aver perso il possesso. Ma, al di là di alcune conferme “di testa” rispetto al ricordo del Montero giocatore, spigoloso e arcigno fino ai limiti del consentito quando non oltre, il gioco dell'Under 19 sta nascendo in linea con le precedenti esperienze dell'uruguagio in panchina. E, dunque, in qualche modo in antitesi con il calcio che esprimeva, a metà anni Novanta, con i piedi.

Il 50enne di Montevideo, infatti, è un allenatore piuttosto raffinato, che predica bel gioco e impone una mentalità spiccatamente offensiva. Era stato così nei due anni trascorsi alla Sambenedettese in Serie C, ma anche nelle più prestigiose avventure con Penarol, Rosario Central e San Lorenzo. E sarà così anche alla Juventus, a giudicare dalle prime trasposizioni in campo degli allenamenti andati in scena tra Vinovo e il ritiro di Basilea. Il successo in Svizzera e il terzo posto nel Memorial Cairo sono stati raccolti da una squadra schierata costantemente con almeno quattro elementi offensivi: le girandole di sostituzioni che caratterizzano le amichevoli hanno portato in alcuni momenti a disegnare un 4-4-2, con due punte più strette e altrettanti esterni d'attacco sulla linea di centrocampo, ma per lo più i bianconeri hanno sfoggiato un ambizioso e delicato 4-2-3-1. Un modulo che ha già esaltato oltre ogni più rosea aspettativa il nuovo acquisto Yildiz, invitato a galleggiare dietro l'unico riferimento offensivo con ampia libertà, e che ben si sposa con i movimenti del talentuoso Turco lì davanti.

Non soltanto, però. Perché, anche alle spalle dei “magnifici quattro”, le indicazioni e i concetti restano i medesimi: i terzini si alzano e si sovrappongono con costanza, mentre davanti alla difesa non trovano posto solo muscoli e polmoni, ma anche e soprattutto il fosforo di un elegante geometra come Doratiotto. E all’appello, a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione, manca ancora il croato Srdoc: l’esterno d’attacco classe 2005, prelevato a inizio estate dal Rijeka, è alle prese con qualche noia muscolare, ma a breve farà il suo esordio in bianconero. Se non nel test di sabato a Vinovo, magari per qualche minuto in occasione della prima di campionato, in programma già per il 19 agosto sul campo del Sassuolo. "Il nostro obiettivo è naturalmente di far bene tanto in Primavera 1 quanto in Youth League - ha già fissato i paletti lo stesso Montero -: con l’atteggiamento che mi hanno mostrato in questo periodo i ragazzi sarà difficile batterci. Sono contento di come sta crescendo il gruppo, con determinazione e serietà. E, soprattutto, con grande coesione". Uno dei concetti più cari a Montero, ieri nelle vesti di giocatore come oggi in qualità di allenatore.

 

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