La Juventus, reduce dalla sconfitta in Champions League contro il Benfica, riparte dal Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, che in settimana hanno affidato la panchina a Raffaele Palladino.
Il Monza visto finora
L’ex bianconero, che esordirà oggi pomerigio contro la squadra di Massimiliano Allegri, ha ereditato il Monza da Giovanni Stroppa, uno degli artefici della prima, storica promozione dei brianzoli in Serie A. La formazione di Stroppa, sul piano tattico, si caratterizzava per l’utilizzo del possesso (54.3%) come strumento per manipolare il sistema difensivo avversario tramite un palleggio ragionato (10.91 secondi il tempo medio per sequenza offensiva, 3.78 la media di passaggi per azione). Questo approccio, però, si è scontrato con le difficoltà di adattamento di alcuni elementi alla categoria superiore nonché con una certa lentezza nel muovere palla. Così, il Monza ha finito per segnare soltanto 3 reti (peggior attacco del torneo insieme alla Sampdoria) fuori da 3.69 expected goals (il dato più basso in termini di xG dell’intera Serie A). Per invertire la rotta, la dirigenza brianzola ha quindi deciso di sollevare Stroppa dall’incarico, promuovendo al suo posto il tecnico della Primavera, Raffaele Palladino.
Come potrebbe giocare Palladino
L’ex attaccante della Juventus è un discepolo di Gasperini, suo mentore nella Primavera bianconera e nel Genoa. I principi di gioco sono gli stessi, come già messo in mostra dal nuovo allenatore biancorosso nel settore giovanile monzese. È quindi lecito aspettarsi una formazione schierata con una base di difesa e centrocampo 3-4, con tre riferimenti offensivi che potrebbero essere schierati 2-1 o 1-2, vale a dire con un trequartista dietro due punte o due fantasisti sotto un unico attaccante. A rimanere invariata sarà la richiesta di un maggior ritmo e verticalità in fase di attacco, di aggressività e pressione forte in quella difensiva. Nel gioco di Palladino è importante riempire gli spazi in ampiezza e fra le linee. In questo senso, una funzione importante l’avranno dunque i quinti e i trequartisti.
Detto questo, nella Primavera Palladino ha utilizzato anche la difesa a 4. Nel caso il nuovo tecnico del Monza decidesse di optare per questa soluzione non è da escludere l’utilizzo di Marlon come terzino destro, ruolo che il brasiliano ha già ricoperto in passato. Come spesso avviene quando c’è un cambio di guida tecnica, alcuni giocatori (per vari motivi poco utilizzati nella gestione precedente) potrebbero trovare nuovi spazi. Potrebbe essere questo il caso di Colpani o dello juventino Filippo Ranocchia.
Cosa deve fare la Juve
Nonostante l’esito finale, la Juventus, nei primi venti minuti della sfida contro il Benfica, ha fatto vedere che se è più attiva in entrambe le fasi può creare difficoltà a molte squadre. Gli uomini di Allegri dovrebbero quindi ripartire da quanto messo in mostra nella parte iniziale della partita contro i portoghesi. La ricerca di una maggiore aggressività e di un baricentro più alto in fase difensiva sarebbe non soltanto funzionale alle caratteristiche dell’undici bianconero, ma potrebbe anche avere un impatto sui meccanismi di costruzione di un Monza che dovrà adattarsi ai principi del suo nuovo allenatore. La Juventus vista in questo inizio di stagione è stata troppo passiva difensivamente. Lo dimostrano i dati relativi al PPDA (13.38, cioè il rapporto tra passaggi concessi per ogni intervento difensivo) e al Build-up Disruption (-1.6%), ossia l’indice che misura l’efficacia della pressione di una squadra sul possesso avversario. In fase offensiva gli ospiti dovranno imporre fin da subito la propria superiorità tecnica, mantenendo un atteggiamento proposito per l’intero arco di gara.
