Chiesa al centro della Juve: ecco quando può tornare a giocare

L’esterno ha ripreso ad allenarsi con i compagni: per il rientro mette Benfica e Psg nel mirino
Chiesa al centro della Juve: ecco quando può tornare a giocare© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Rieccolo. Sorridente mentre corre a fianco dei compagni e agli ordini del preparatore atletico Simone Folletti, sudato perché impegnato negli esercizi con la palla, concentrato negli stop, nei dribbling, nei cambi di direzione e nei tiri, felice mentre viene abbracciato da Cuadrado. Riecco Federico Chiesa, tornato da ieri ad allenarsi parzialmente con la Juventus a nove mesi dal grave infortunio che lo ha costretto a questo stop infinito. Finalmente Pepo, diminutivo di peperino, così come lo chiamavano ai tempi della Fiorentina perché in partita faceva sempre impazzire gli avversari. Il neo numero 7 smaniava dalla voglia di tornare con la squadra e dopo una lunga riabilitazione, costellata anche da ricadute, l’attaccante rivede la luce al fondo del tunnel. Se, in estate, Massimiliano Allegri aveva indicato gennaio come data per averlo in campo con continuità, è probabile che si riesca a vederlo ben prima per qualche spezzone di partita, sempre che il recupero proceda in maniera positiva. Con il campionato che si ferma a metà novembre e riprende soltanto ai primi di gennaio, non è un azzardo ipotizzare il rientro di Chiesa per fine mese. A Lisbona contro il Benfica il 25 ottobre potrebbe essere un’ipotesi (anche perché l’azzurro è più avanti nel recupero rispetto a Pogba), altrimenti mette nel mirino il Psg o l’Inter (il 2 e il 6 novembre allo Stadium). E non sarebbe male poter contare pure per le sfide contro Verona e Lazio (10 e 13 novembre), anche soltanto per una mezz’ora, su un giocatore capace di segnare, servire assist e dribblare gli avversari: l’assenza di Chiesa, unita a quella di altri big, ha pesato tantissimo sia nella passata stagione sia in questa, iniziata in salita.

Chiesa, l'infortunio contro la Roma

Chiesa si è infortunato il 9 gennaio, durante la partita contro la Roma. Fin da subito si è capito che si trattava di un problema serio: gli esami confermavano infatti la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. La febbre lo costringeva a rimandare al 23 gennaio l’intervento, eseguito a Innsbruck dal professor Christian Fink. La prognosa iniziale parlava di sette mesi, con il rientro nella seconda metà d’agosto, ma un’infiammazione al ginocchio operato ha allungato i tempi di recupero e l’esclusione dell’Italia dal Mondiale ha allentato la pressione per guarire più velocemente ed essere a disposizione per volare in Qatar. Così Chiesa si è preso i suoi tempi, lavorando sodo ma senza lo stress di accelerare e di dover stringere i denti.

Chiesa e Vlahovic: il feeling

Il ritorno ad allenarsi in gruppo, oltre a segnare uno step fondamentale sulla via della guarigione, è anche una spinta a livello psicologico. Sono tanti nove mesi passati in infermeria, a tifare la Juventus dalla tribuna, a gioire ai gol dei compagni senza poterli abbracciare, a sospirare nelle sconfitte senza poter scendere in campo ed essere d’aiuto. Ironia della sorte, a fine gennaio è arrivato alla Juventus Dusan Vlahovic, grande amico di Federico e suo ex compagno alla Fiorentina: tra i due era nato uno splendido feeling in viola, con Chiesa assist man per le reti dell’attaccante serbo. Una sintonia che trascende dai campi di calcio perché i due attaccanti si frequentano anche fuori. Finora però l’azzurro non ha potuto neppure condividere lo spogliatoio bianconero con Dusan: poterci giocare nuovamente insieme sarà il segno della rinascita e della completa guarigione.

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