Storie di vita quotidiana, storie di persone celebri e persone comuni, unite dall’amore e dalla ricerca della positività. Mai come in questi tempi c’è bisogno di narrazioni che accompagnino il telespettatore in una terra ideale e allo stesso tempo reale: non è facile ed è sufficiente guardarsi attorno per capirlo. Però si può: Francesca Fialdini, giornalista toscana e grande tifosa juventina, lo sta dimostrando la domenica pomeriggio su Rai 1 con “Da noi... a ruota libera”
Francesca, il tuo programma è diventato un punto di riferimento dei palinsesti.
«Non posso dirmelo da sola, però sì, siamo alla quarta stagione e la gente ci segue: anche in una fascia oraria particolare ci sono persone fidelizzate che aspettano la trasmissione. Questo ci fa piacere e ci fa venire ancora più voglia di offrire qualcosa di emozionante e di positivo, di raccontare storie nelle quali emergono la forza, il coraggio, l’inventiva di chi ne è protagonista, di chi ha saputo spostare l’asse della propria linea e cambiare il destino. Sono storie motivazionali, che servono da ispirazione».
Il tutto in un periodo difficilissimo per chiunque.
«“Da noi... a ruota libera” è nato sotto il segno del Covid, quindi non lo si poteva ignorare perché avrebbe significato venire meno al mio ruolo di giornalista, di osservatrice. Adesso ci aspetta un autunno difficilissimo per mille ragioni, a cominciare dal problema delle bollette salate. Per questo racconteremo storie di chi trova soluzioni per rendere la vita migliore cambiando le abitudini. Cerchiamo di costruire quel senso di comunità che sembra un ossimoro parlando di televisione. Ma più che mai la televisione ha bisogno di comunità, di unire anziché dividere».
