Juve senti Neri: “Impossibile abbiano solo 20’ di autonomia. C’è altro”

Così lo storico preparatore: “I problemi di tenuta fisica si intrecciano con la questione mentale e di approccio alle partite”
Juve senti Neri: “Impossibile abbiano solo 20’ di autonomia. C’è altro”© Juventus FC via Getty Images

TORINO- «Con un calendario così congestionato, con una partita ogni tre giorni, c’è davvero poco spazio per allenarsi e per migliorare quelle lacune evidenziate dalla Juve e, in generale, anche da altre squadre. Ci vuole tempo per ottenere dei risultati, come per esempio per esaltare velocità e intensività»: Massimo Neri, storico preparatore atletico al fianco di Fabio Capello nelle sue esperienze sulle panchine di Juventus, Real Madrid, nazionale inglese e russa, cerca di dare una spiegazione e, soprattutto, di trovare una soluzione alle carenze fisiche mostrate dalla Juventus non soltanto nella partita di sabato contro il Milan, ma un po’ in tutta la stagione.  

Neri parte da una premessa: è impossibile che la squadra corra soltanto mezz’ora e poi si afflosci. «Stiamo parlando di atleti che, se anche non si allenassero, avrebbero comunque un’autonomia in grado di reggere almeno un tempo. E’ impensabile che finiscano le energie in così breve tempo: sono convinto che, in questo caso, subentrino altri aspetti, come quello mentale e motivazionale, con un approccio sbagliato alla gara». Quindi il problema non è soltanto fisico, ma si intreccia con quello psicologico. «La preparazione non è l’unica causa di un ritmo blando, bisognerebbe scavare più a fondo. Anche perché lo staff tecnico è il primo a rendersi conto dei parametri fisici di ogni singolo giocatore: sa perfettamente chi è in condizione e chi no». 

E allora lo staff tecnico dovrebbe anche sapere come intervenire per ovviare alle mancanze. «Come ho detto, non è facile in questo periodo - spiega Neri - inserire degli allenamenti specifici per migliorare la risposta della squadra nello spazio di poco tempo considerando che giocano ogni tre giorni. Non è che si interviene oggi e domani la squadra corre a mille e sprinta, ci vuole pazienza e una giusta dose di equilibrio perché la dinamica è delicata: con una dose troppo massiccia si rischia di fare danni anziché trarre giovamento».

Quel tempo che la Juventus non si può permettere di avere, a maggior ragione durante questo tour de force in cui si gioca la qualificazione in Champions e la lotta per lo scudetto. «L’unico modo per recuperare le energie in un breve arco di tempo è riposare, svolgere allenamenti rigeneranti e seguire una alimentazione che permetta il reintegro delle sostanze energetiche. Non c’è un esercizio che consente di fare subito il pieno di benzina» osserva Neri.  

In questo discorso si inserisce la preparazione estiva: Neri è un fervente sostenitore del classico lavoro precampionato, vera fucina per prepararsi all’intensità della stagione. «Un tempo si dedicavano addirittura sette settimane alla preparazione estiva, poi siamo calati a 6 e a 5. Adesso, tra tournée e amichevoli, se ne dedicano due e i preparatori non hanno lo spazio sufficiente per il lavoro fisico-atletico. Per di più siamo di fronte a una stagione anomala, fatta da due tornei separati da un mese e mezzo senza partite». In estate è fondamentale allenare la forza, essenziale per affrontare appunto una gara ogni tre giorni. «Con questo ritmo partita non è possibile allenare la forza e se non la si ha di base, alla fine la si perde e aumentano i rischi di infortunio. La velocità è figlia della forza, senza l’una manca anche l’altra». 

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