Ecco i voti dei giocatori della Juve, reduci dalla disastrosa sconfitta per 2-0 in casa del Maccabi Haifa.
SZCZESNY 6
L’1-0 è un po’ gollonzo, ha colpe fino a un certo punto. Poi limita i danni su Pierrot, Atzili e vari altri avventori dell’area bianconera.
DANILO 4
Cornoud e David lo mandano in difficoltà, così come i centrocampisti (bianconeri) che non filtrano. Non gli riesce neanche dare una sveglia ai colleghi, dall’alto della sua esperienza. Sconsolato e inerme, continua a lasciarsi superare dai rivali.
KEAN (23’ st) 5.5
Non sposta gli equilibri, per carità, ma forse avrebbe fatto comodo prima.
BONUCCI 4
Aveva visto nascere la Juventus delle cavalcate Champions, diventata temibile per tutti. Ora si ritrova partecipe di una delle peggiori disfatte della storia recente del club.
RUGANI 5.5
Là dietro balla come tutti, ma di tutti è il meno claudicante. Non giocava da un pezzo e non gli pare vero di ritrovarsi tali disastri attorno. Quasi segna di testa.
ALEX SANDRO 3
Con Atzili è tutt’un prego si accomodi. Non riesce a prendergli le misure, e levargli il tempo, a ostacolarlo in qualsivoglia modo. E pure quando ci sarebbe da puntare il fondo, risulta inadeguato.
SOULÉ (29’ st) 5.5
Di solito è un premio, per un ragazzo, un nuovo gettone Champions. In questo caso mica tanto. Anche se lui si sbatte al punto da far quasi tenerezza.
CUADRADO 4
Non oppone resistenza alle varie scorribande avversarie. Qualche sussulto nel finale, ma quando è bravo a conquistarsi un rigore trova la scelleratezza dell’arbitro che lascia correre.
PAREDES 3
Quasi ectoplasmicamente invisibile. E quando lo si vede, non è un bel vedere. Se ha palla la gestisce male, se non ce l’ha poco o nulla fa per provare a recuperarla. Era stato preso per guidare il gioco della Juventus, ma ieri risultava in piazzola di sosta.
LOCATELLI (1’ st) 5
Un po’ meglio del suo predecessore: quantomeno ci mette brio e buona volontà, se non geometrie strabilianti.
MCKENNIE 4.5
Il texano è più visibile, ma non necessariamente più apprezzabile. Perde i contrasti e/o la posizione.
KOSTIC (1’ st) 4
Si cala bene nel contesto bianconero. Pessimo.
RABIOT 5.5
Tra i meno peggio, anche se pure nel suo caso la soglia di rendimento standard è lontana chilometri e chilometri. Il proverbiale è tutt’altro che apprezzabile.
DI MARIA 5.5
Una serpentina, pronti via. Uno scatto gli è fatale: classica fitta al flessore.
MILIK (24’) 5
Si mangia una occasione che pareva ghiotta, poi scompare o quasi.
VLAHOVIC 5
Anche in questa occasione, immancabile, tocca segnalare una buonissima occasione non concretizzata.
ALL. ALLEGRI 4
La prepara male, malissimo. E la gestisce ancora peggio. Sposta uomini, cambia moduli. Epperò i risultati restano indegni. C’è confusione e c’è arrendevolezza in tanti, troppi aspetti della Juventus vista ieri sera.
Ecco i voti dei giocatori della Juve, reduci dalla disastrosa sconfitta per 2-0 in casa del Maccabi Haifa.
SZCZESNY 6
L’1-0 è un po’ gollonzo, ha colpe fino a un certo punto. Poi limita i danni su Pierrot, Atzili e vari altri avventori dell’area bianconera.
DANILO 4
Cornoud e David lo mandano in difficoltà, così come i centrocampisti (bianconeri) che non filtrano. Non gli riesce neanche dare una sveglia ai colleghi, dall’alto della sua esperienza. Sconsolato e inerme, continua a lasciarsi superare dai rivali.
KEAN (23’ st) 5.5
Non sposta gli equilibri, per carità, ma forse avrebbe fatto comodo prima.
BONUCCI 4
Aveva visto nascere la Juventus delle cavalcate Champions, diventata temibile per tutti. Ora si ritrova partecipe di una delle peggiori disfatte della storia recente del club.
RUGANI 5.5
Là dietro balla come tutti, ma di tutti è il meno claudicante. Non giocava da un pezzo e non gli pare vero di ritrovarsi tali disastri attorno. Quasi segna di testa.
ALEX SANDRO 3
Con Atzili è tutt’un prego si accomodi. Non riesce a prendergli le misure, e levargli il tempo, a ostacolarlo in qualsivoglia modo. E pure quando ci sarebbe da puntare il fondo, risulta inadeguato.
SOULÉ (29’ st) 5.5
Di solito è un premio, per un ragazzo, un nuovo gettone Champions. In questo caso mica tanto. Anche se lui si sbatte al punto da far quasi tenerezza.