Juve, per Di Maria infortuni a catena: è record di partite saltate!

Con l’ultimo stop, il Fideo arriva a quota 8. In carriera gli era capitato due volte, ma in stagioni intere

TORINO - Il terzo infortunio stagionale costringe Angel Di Maria a fermarsi per altri 20 giorni: l’argentino salterà sicuramente il derby, l’Empoli, la trasferta a Lisbona contro il Benfica e a Lecce, ma a rischio c’è pure la sfida contro il suo ex Psg, il 2 novembre all’Allianz Stadium, che già non aveva affrontato all’andata perché in infermeria. Difficile dire con esattezza (dipende anche dal decorso del problema muscolare) quando l’ala sarà nuovamente disponibile anche se Massimiliano Allegri spera di averlo almeno per il derby d’Italia, il 6 novembre, contro l’Inter. 

Ieri mattina Di Maria si è sottoposto agli esami strumentali al JMedical dopo che martedì sera era uscito a metà del primo tempo dal campo del Maccabi Haifa perché aveva avvertito una fitta alla coscia destra durante uno scatto. E la diagnosi ha rispecchiato le previsioni: al giocatore è stata riscontrata una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra. «Saranno necessari circa 20 giorni per il suo completo recupero» l’aggiornamento medico del club.  
E’ cambiata la coscia rispetto ai primi due stop, ma il problema agli adduttori è una costante della stagione per l’argentino, che ha firmato soltanto per un anno con la Juventus, ma proprio non pensava di annoverare la stagione bianconera come la peggiore dal punto di vista medico. Dal suo sbarco in Europa, nel 2010, fino ad ora, il massimo di partite saltate è stato otto nel 2011-12 al Real Madrid e nel 2015-16 (Manchester United e Psg). Adesso siamo già a 4, aggiungendo le quattro citate prima saliamo a 8. In appena due mesi e mezzo, e potrebbero non bastare. Senza considerare che siamo soltanto a un terzo della stagione. 

Primo infortunio il 15 agosto, nell’esordio contro il Sassuolo: un gol, un assist e poi il guaio all’adduttore sinistro per il quale salta Sampdoria e Roma. Rientra nella ripresa contro lo Spezia, parte titolare a Firenze dove incappa nel secondo infortunio, a fine agosto, sempre per un problema all’adduttore della coscia sinistra. Una ricaduta che gli farà perdere la sfida contro Psg e contro la Salernitana. Ritorna titolare a Monza dove viene espulso e squalificato per due giornate (Bologna e Milan): in questo caso l’assenze non è per colpa di guai fisici, ma per il comportamento. Gioca contro il Maccabi all’andata di Champions e infila tre assist per la doppietta di Rabiot e il gol di Vlahovic, ma nel ritorno in Israele, martedì, si ferma di nuovo: fino ad adesso il Fideo ha giocato appena 333 minuti in 7 partite, troppo pochi per un top player, arrivato in estate a parametro zero, che avrebbe dovuto garantire un salto di qualità alla rosa. Per carità, quando scende in campo illumina il gioco, ma i tifosi della Juventus non hanno mai avuto il piacere di vederlo per una partita intera.  

Giusta la sua preoccupazione di non saltare i Mondiali di novembre-dicembre in Qatar con la maglia dell’Argentina, ma dovrebbe preoccuparsi anche di dare il suo giusto contributo, da veterano e uomo-squadra, alla Juventus in un momento assia difficile della sua storia ultracentenaria. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...