Filippo Tortu ha il bianconero cucito nel cuore. Lui dice dalla nascita. Tra uno sprint e l’altro, anche dopo un allenamento, la Juventus è nei suoi pensieri. E anche per lui, non torinese, il derby è un mondo a parte, una partita diversa.
Tortu, ci parli del suo rapporto con il derby, da non abitante di Torino.
"Io la Juve la seguo praticamente fin dalla nascita, quindi anche il derby. E’ un rapporto speciale. Ne ricordo uno finito mi pare 4-0 con un grande Dybala. (23 settembre 2017) Io dovevo presenziare a un evento a teatro, con la mia ragazza dell’epoca e feci come in qualche film, infilai il cavo dell’auricolare su per il braccio. Mi alzai anche al primo gol, suscitando l’imbarazzo della ragazza. Ho anche un bel ricordo di quello della scorsa stagione, vinto nel finale".
Tifoso da sempre, qual è la Juventus a cui è più legato? E i suoi giocatori preferiti?
"La Juventus 2015... Pirlo, Marchisio, Pogba, Chiellini, Buffon, quella qualità, la finale di Champions. Per quanto riguarda i giocatori, penso a chi ha rappresentato la juventinità, Chiellini e Marchisio. Ho anche avuto la fortuna di conoscerli, due persone meravigliose. Io ho avuto questa fortuna: aver cominciato come tifoso e poi l’opportunità di frequentare quel mondo. È un privilegio per noi atleti. Posso andare a vedere una partita di basket, parlare con gli altri colleghi sportivi, confrontarci. Sono tutti molto interessati alla nostra attività".
I calciatori però sono personaggi centrali della nostra quotidianità. Voi meno.
"Perché il calcio è lo sport più seguito, quello che più appassiona. Per me è giusto che guadagnino anche più di noi, muovono le folle, gli interessi, le televisioni e i media. E poi dipende dai risultati. Per anni non c’è stato interesse popolare verso l’atletica perché non facevamo risultati".
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