Juventus, Kostic terzino? La mossa di Allegri dopo il rientro di Chiesa

Intanto il tecnico bianconero per la sfida di Champions contro il Benfica continua a puntare sull’esterno, sempre più efficace negli assist
Juventus, Kostic terzino? La mossa di Allegri dopo il rientro di Chiesa© www.imagephotoagency.it

TORINO - Kostic più altri dieci. Ecco: i pensieri di Allegri al momento di disegnare le formazioni della Juventus in stagione non sono ancora arrivati a questo punto, ma poco ci manca. L’ala serba, infatti, è uno dei “millennials” dell’organico bianconero: nel senso demografico del termine, dal momento che è nato nel 1992, e anche in quello cronometrico, dato che insieme a Danilo, Vlahovic e Bremer è l’unico ad aver già scavallato oltre i 1000’ in campo. Atterrato a Torino in estate appena in tempo per disputare l’ultima mezz’ora dell’esordio di Ferragosto con il Sassuolo, infatti, l’ex Eintracht Francoforte è attualmente a quota 15 presenze su 15 in stagione, di cui ben 12 da titolare: Kostic più altri dieci, appunto, o giù di lì.

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Kostic, l'uomo degli assist

I primi vagiti bianconeri del 29enne di Kragujevac hanno evidenziato una piacevole controtendenza rispetto agli altri volti nuovi dell’ultima sessione di calciomercato. Quella che ha portato alla corte di Allegri i vari Pogba, Di Maria, Paredes, Bremer: chi prima e chi dopo, chi per più tempo e chi per meno, tutti già costretti (compreso Milik, gestito con cautela a causa di un affaticamento) a soggiornare nell’infermeria della Continassa. Non Kostic, però, planato a Caselle all’apice della carriera e della maturità atletico-agonistica, fattore tra gli altri che gli ha consentito finora di essere sempre presente. Non una questione di sola integrità fisica, però, naturalmente. Perché, con l’incedere delle partite, l’apporto del serbo è andato in crescendo, anche secondo i freddi numeri. Quelli che venerdì sera hanno certificato un assist a Kean in occasione della rete del vantaggio con l’Empoli e ne avrebbero evidenziato anche un secondo, se solo la punta bianconera non fosse risultata in fuorigioco per pochi centimetri agli occhi dell’assistente e anche del Var. Un più uno alla voce passaggi vincenti che ha issato l’esterno sul podio dei migliori assistman dal 2018 a oggi nei maggiori campionati europei, alle spalle dei soli Muller (69) e Messi (66) con i suoi 47 cioccolati recapitati ai compagni.

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Un mancino decisivo

Ecco un’altra ragione del suo abbondante e regolare impiego, insomma, con Allegri puntualmente intenzionato a schierarlo dal primo minuto anche nella sfida da dentro o fuori di domani sera contro il Benfica in Champions League. Quando il suo preciso mancino sarà una delle principali armi per tentare di scardinare la retroguardia portoghese, a maggior ragione di fronte all’attesa conferma del 3-5-2 che nell’ultima settimana ha accompagnato i due successi fila in campionato – come ancora non era accaduto in questa stagione – contro Torino ed Empoli. Quello composto da Vlahovic e Milik è infatti un tandem offensivo che si ciba voracemente di rifornimenti dalla fascia, proprio come quel McKennie che fa degli inserimenti in area di rigore un tratto distintivo. E senza scordare l’appetito di Rabiot, uno che recentemente sta dimostrando di saper convertire in gol con una certa facilità gli assist ricevuti.

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Juventus, gli scenari futuri

Tra i principali pregi di Kostic, inoltre, brilla la sua spiccata duttilità tattica, che ne fa un elemento idoneo per il tridente offensivo, per il centrocampo a quattro e anche per quello a cinque. nelle vesti di esterno a tutta fascia. E poi ancora. Già, perché sul tema si è espresso proprio Allegri a margine della vittoria con l’Empoli in campionato: «Filip sta progredendo anche perché ora copre di più: quando migliorerà ancora in questa situazione, potrà diventare un terzino». Un’evoluzione possibile e – forse forse – nemmeno casuale, alla luce del sempre più imminente rientro di Chiesa. In ogni caso, almeno a pieno regime, se ne riparlerà soltanto nel 2023. E, alla sosta, mancano ancora sei appuntamenti, cruciali per non veder deragliare la stagione. Il primo arriva già domani, a Lisbona, quando Allegri si affiderà ancora all’imprescindibile Kostic.

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TORINO - Kostic più altri dieci. Ecco: i pensieri di Allegri al momento di disegnare le formazioni della Juventus in stagione non sono ancora arrivati a questo punto, ma poco ci manca. L’ala serba, infatti, è uno dei “millennials” dell’organico bianconero: nel senso demografico del termine, dal momento che è nato nel 1992, e anche in quello cronometrico, dato che insieme a Danilo, Vlahovic e Bremer è l’unico ad aver già scavallato oltre i 1000’ in campo. Atterrato a Torino in estate appena in tempo per disputare l’ultima mezz’ora dell’esordio di Ferragosto con il Sassuolo, infatti, l’ex Eintracht Francoforte è attualmente a quota 15 presenze su 15 in stagione, di cui ben 12 da titolare: Kostic più altri dieci, appunto, o giù di lì.

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