Juventus, Lippi carica Allegri: “Vai Max, superami!”

Il messaggio del tecnico dell’ultimo trionfo bianconero in Champions League: “In bocca al lupo di cuore… di arrivare a 500…”. Allegri a una vittoria dalle 227 di Lippi alla guida della Juve. Eguagliarlo stasera per non dire addio in anticipo all’Europa che conta
Juventus, Lippi carica Allegri: “Vai Max, superami!”© LAPRESSE

Con 226 vittorie sulla panchina della Juventus, a meno di catastrofi Massimiliano Allegri prima o poi raggiungerà e supererà Marcello Lippi, che lo precede a quota 227, al secondo posto. Fra prima e poi, però, in questo caso c’è una differenza così grande che potrebbe anche cambiare la stagione della Juventus. Perché eguagliare Lippi stasera al Da Luz di Lisbona battendo il Benfica, per Allegri, e per la Juventus, vorrebbe dire tenere viva la speranza di superare il girone di Champions e confermare di avere intrapreso la strada giusta. 

Il tecnico livornese e i suoi ci proveranno sull’onda di compattezza e autostima ritrovate nelle vittorie su Torino ed Empoli. E anche sulla spinta proprio dell’ex ct campione del mondo, nonché ultimo allenatore bianconero a trionfare in Champions League, che sarebbe felice di essere raggiunto stasera da Allegri: «In bocca al lupo di cuore... - ha scritto su whatsapp a Tuttosport - Di arrivare a 500...». Traguardo, quest’ultimo, fuori portata (ma d’altra parte lo sono quasi sempre anche i «Cento di questi giorni!» che si augurano ai compleanni): Allegri dovrebbe probabilmente restare l’allenatore della Juventus fino al 2030 o giù di lì. Mai dire mai, ma è difficile, considerando che ha spesso detto di non volere a una carriera troppo lunga.  

Gliene basterebbero comunque di meno per raggiungere e superare l’altro mito, assieme a Lippi, della panchina bianconera: Giovanni Trapattoni , 319 vittorie alla guida della Juve. Un mito che di Allegri è stato anche allenatore nel Cagliari 1995-96, come ricordato dal tecnico bianconero pochi mesi fa, quando dopo aver terminato la conferenza stampa alla vigilia della finale di Coppa Italia tornò sul palco e richiamò l’attenzione dei giornalisti: «Scusate, ma tra i più grandi allenatori del calcio italiano mi sono dimenticato Trapattoni. E’ anche stato mio allenatore a Cagliari ed è una persona straordinaria». E proprio sui numeri del Trap si era soffermato l’occhio di Allegri sfogliando, prima di un’intervista, il volume “La leggenda della grande Juventus nelle pagine di Tuttosport”: «Seicento partite... Accipicchia! E giocavano pure di meno rispetto a ora», aveva esclamato leggendo delle 596 panchine bianconere del Trap.  

Un allenatore con cui Allegri, accostato anche allo stesso Lippi per pragmatismo e abilità nel variare modulo per esaltare i giocatori, ha molto in comune. «Allegri è come Trapattoni - ha per esempio spiegato Adriano Galliani a Tuttosport il 9 agosto -, lo criticano ma vince». Stesse critiche, peraltro: difensivismo, poco spettacolo. Stessi dibattiti con i campioni proprio sull’atteggiamento: celebri quelli del Trap con Platini alla Juventus e Matthaus all’Inter, mentre Dybala ha di recente raccontato che «Allegri è uno dei tecnici che mi ha dato di più, ma molte volte non andavamo d’accordo». E stesso albo d’oro scintillante, almeno in Italia. 

Ecco, rispetto ai due mostri sacri che lo precedono per numero di vittorie sulla panchina della Juventus, ad Allegri sono mancate le affermazioni internazionali (tutte le coppe per il Trap, la Champions, la Supercoppa e l’Intercontinentale, limitandosi alla Juventus, per Lippi). Ha sfiorato due volte la più prestigiosa, Allegri, nelle finali di Champions perse con il Barcellona nel 2015 e il Real nel 2017, e va detto che ha allenato la Juventus in un periodo più difficile per il calcio italiano, sia a livello tecnico che economico. Però la differenza nell’albo d’oro resta e la strada per cancellarla oggi è lunga e complicatissima: raggiungere Lippi stasera è indispensabile per non uscirne. 

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