Riecco la Juve Corto Muso. Perché la vittoria di Verona è così importante

Il quinto successo consecutivo mantenendo la porta inviolata non soltanto piomba in bianconeri in zona Champions, ma conferma come la squadra stia ritornando pragmaticamente allegriana. Massimo risultato con un gioco poco scintillante. Anche se il Napoli rimane a +10.
Riecco la Juve Corto Muso. Perché la vittoria di Verona è così importante

Riecco la Juve Corto Muso, quella che piace tanto ad Allegri. A Verona, la sua squadra firma la quinta vittoria consecutiva, mantenendo la porta inviolata per la quinta gara di fila e piombando in zona Champions. Il Bentegodi registra il terzo 1-0 dei bianconeri negli ultimi cinque incontri (Toro, Lecce, Hellas), inframezzati dal poker all'Empoli e dal 2-0 all'Inter. Il gioco juventino è decisamente poco scintillante, il finale è sofferto contro gli uomini di Bocchetti, orgogliosi, ma inconcludenti. Eppure, mai come in questo momento, alla Continassa ciò che importa sono altri tre punti per continuare a risalire, complici anche le frenate o gli stop delle rivali nella corsa a un posto Champions. Sì, perché il Napoli è di nuovo a -10. Considerata la velocità supersonica alla quale viaggia e il gioco spettacolare che la sospinge, in questo momento la squadra di Spalletti è più che mai padrona del proprio destino tricolore. Aspettando il confronto diretto con la Lazio, l'ultima partita dell'anno a causa della sbalestrante sosta imposta dal Mondiale, la Juve prende atto di avere rialzato la testa in campionato ed è ciò che più conta, dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League, scandita da cinque sconfitte in sei partite.

Cinque vittorie per Allegri

In un mese, dall'umiliazione di Haifa (11 ottobre) al colpo di Verona, Allegri ha infilato la serie di cinque vittorie di fila che ne ha puntellato la panchina nel massimo torneo. E non è un caso che la riscossa sia stata accelerata dall'ingresso in prima squadra di Fagioli, 21 anni e di Miretti, 19 anni finalmente considerati come meritano, ad onta delle dissertazioni ferragostane del tecnico a proposito dei "giocatori di categoria". Allo stesso modo, Kean, 22 anni, si sta rivelando una preziosa alternativa all'acciaccato Vlahovic e al digiunante Milik: l'azzurro si era sbloccato contro l'Empoli, il 21 ottobre scorso, dopo un'astinenza che si protraeva da sei mesi e a Verona ha firmato un gol pesantissimo. Nei suoi giovani, la Juve ha trovato la forza per risollevarsi. Che continui così.

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