Ora Allegri chiede alla Juve l’ultimo sforzo Max

Difficile che Vlahovic riesca a recuperare: lo ha detto il tecnico, che vuole maggiore impatto da Di Maria e Paredes per arrivare a sei successi di fila in campionato

VERONA - Non ci sarà quasi certamente Dusan Vlahovic contro la Lazio: è quello che ha detto Massimiliano Allegri, sbilanciandosi pur senza dare certezze. Sarà, nel caso, un’assenza pesante da sommare a quelle di Alex Sandro, espulso e squalificato, e dei lungodegenti, oltre alle incertezze su Federico Chiesa, non convocato per Verona e dunque a rischio anche per il match dello Stadium fra tre giorni. Max chiede l’ultimo sforzo ai suoi giocatori prima della lunga pausa Mondiale. E chiede uno sforzo in più anche a chi, come Di Maria e Paredes, non è ancora al meglio e, più o meno inconsciamente, comincia ad avere il pensiero al Qatar. Tanti stringono i denti, come Locatelli che sente dolore all’adduttore ma «tira dritto», come ha detto Allegri. Qualcuno si è rilanciato, come Kean che è rientrato dai problemi fisici e ha lasciato il segno, candidandosi per una maglia da titolare con la Lazio, a maggior ragione considerando la situazione infortuni.

Il bunker ritrovato

C’è di sicuro da segnalare l’impatto che la difesa sta avendo in questa risalita in campionato. Certo, con il Verona c’è stato anche un pizzico di fortuna, al netto delle proteste gialloblù per le decisioni arbitrali (in particolare per il rigore non dato sul tocco di braccio di Danilo). Ma il segnale alle rivali sta nella forza dei numeri: cinque partite senza subire reti e la capacità di lavorare nella maniera corretta in fase difensiva. Quando non è successo, come sull’azione che ha portato all’espulsione di Alex Sandro, Allegri si è arrabbiato tantissimo: perché sta trasmettendo una mentalità nuova, in cui il concetto di “primo non prenderle” diventa la leva per ottenere un filotto di successi. Che la Juventus vuole portare a sei domenica contro la Lazio.

La carica di Perin

«Vincere aiuta a vincere - ha detto il portiere - crea molto entusiasmo. Sapevamo dall’inizio che era una partita molto difficile, una battagli sportiva, una partita sporca. Quando giochi uomo a uomo a tutto campo diventano duelli individuali. Siamo entrati con la consapevolezza che questo era il modo per portarla a casa, con carattere e la mentalità giusta di sacrificio. E l’abbiamo fatto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...