Zalayeta, il Panteron della Juventus: dai gol pesanti in Champions al negozio di verdura

Nel giorno del suo 44esimo compleanno ripercorriamo la carriera dell'ex attaccante bianconero, protagonista di una scelta insolita dopo il ritiro
Zalayeta, il Panteron della Juventus: dai gol pesanti in Champions al negozio di verdura

"Mi ritiro. È una mia decisione, nata dopo che mi son reso conto che non sto dando, in questo campionato, ciò che dovrei dare. Ci sto pensando dall’inizio della stagione, non credo di essere un elemento di disturbo per il gruppo ma è una decisione che ho preso da qualche mese (...) Un progetto personale? Aprirò un chiosco di verdura con i miei genitori". Nel novembre 2015 Marcelo Danubio Zalayeta, detto "El Panteron", annunciava così la fine della sua carriera da calciatore (arrivata ufficialmente il 23 gennaio 2016) dopo l'ultima stagione con il Peñarol, la stessa squadra che era stata il trampolino di lancio dell'attaccante nato il 5 dicembre 1978 a Montevideo, Uruguay. Le sue parole descrivono al meglio la personalità e la figura di un giocatore che, cercando spazio tra colleghi del calibro di Del Piero e Trezeguet (tra gli altri), con la Juventus può vantare 160 presenze, 34 gol (due pesantissimi!) e 22 assist. La società gli ha anche dedicato un post di auguri molto apprezzato sui social.

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Zalayeta e la Juve

Nel 1997 la Juventus acquista Zalayeta per 5 miliardi di lire e il suo destino da prezioso comprimario è chiaro fin da subito: Marcello Lippi lo schiera soltanto cinque volte nella stagione dello scudetto 1997/98. Ma in quelle cinque volte El Panteron si fa notare: gol al debutto in Juve-Napoli e assist al bacio per Pecchia in Empoli-Juve. È proprio all'Empoli che Zalayeta va in prestito per il campionato successivo, prima di essere girato per due stagioni al Siviglia. Tornato a Torino a giugno 2001, Marcelo è pronto a vivere il suo periodo migliore: se nel campionato 2001/02 le presenze salgono a undici, nel corso della stagione 2002/03 Zalayeta colleziona 36 presenze, condite da 8 gol e 5 assist. Su tutte le prestazioni, spicca quella del Camp Nou: è il ritorno dei quarti di finale di Champions e la rete segnata al 114' (tempi supplementari) spalanca le porte delle semifinali e fa entrare Marcelo nel cuore dei tifosi. Nonostante le buone prestazioni e l'affetto, la seconda parte della stagione 2003/04 Zalayeta la vive a Perugia, sempre in prestito e anche vittima di un brutto infortunio a tibia e perone. Ma El Panteron non si arrende e torna ancora protagonista assoluto con la Juve sempre in Champions, stavolta contro il Real Madrid. Ritorno degli ottavi di finale, passaggio del turno in bilico fino ai tempi supplementari, fino alla zampata di Zalayeta al 116'. Tra tutte le competizioni 38 presenze, 9 gol e 9 assist. Il campionato 2005/06 di Marcelo è meno esaltante dei precedenti, ma l'attaccante decide comunque di restare alla Juve anche in Serie B in quella che sarà la sua ultima stagione in bianconero. L'avventura calcistica di Zalayeta prosegue poi tra Napoli, Bologna, Kayserispor e Peñarol.

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"Mi ritiro. È una mia decisione, nata dopo che mi son reso conto che non sto dando, in questo campionato, ciò che dovrei dare. Ci sto pensando dall’inizio della stagione, non credo di essere un elemento di disturbo per il gruppo ma è una decisione che ho preso da qualche mese (...) Un progetto personale? Aprirò un chiosco di verdura con i miei genitori". Nel novembre 2015 Marcelo Danubio Zalayeta, detto "El Panteron", annunciava così la fine della sua carriera da calciatore (arrivata ufficialmente il 23 gennaio 2016) dopo l'ultima stagione con il Peñarol, la stessa squadra che era stata il trampolino di lancio dell'attaccante nato il 5 dicembre 1978 a Montevideo, Uruguay. Le sue parole descrivono al meglio la personalità e la figura di un giocatore che, cercando spazio tra colleghi del calibro di Del Piero e Trezeguet (tra gli altri), con la Juventus può vantare 160 presenze, 34 gol (due pesantissimi!) e 22 assist. La società gli ha anche dedicato un post di auguri molto apprezzato sui social.

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