Pagina 3 | Relazione Juve, la risposta a Deloitte e la valutazione sui possibili rischi

"I rilievi della società di revisione si basano su interpretazioni e applicazioni di regole contabili e giudizi e valutazioni che Juventus non condivide, anche tenuto conto degli ulteriori approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla società sulla base di pareri rilasciati da esperti indipendenti": la Juventus risponde così a Deloitte, la società che ha esaminato il bilancio al 30 giugno 2022 del club bianconero. "Juventus continuerà a collaborare e cooperare con le autorità di vigilanza e di settore, impregiudicata la tutela dei propri diritti in relazione alle contestazioni mosse contro i bilanci e i comunicati della società dalla Consob e dalla Procura" si legge ancora nella nota diramata dal club.

I rilievi a cui si riferisce la Juventus sono nella relazione della società di revisione indipendente del bilancio consolidato e hanno la data di ieri, 5 dicembre. "A nostro giudizio - scrive Deloitte - ad eccezione degli effetti di quanto descritto nel paragrafo "Manovre sui compensi del personale tesserato relative alle stagioni sportive 2019-20 e 2020-2021" della sezione Elementi alla base del giudizio con rilievi della presente relazione e dei possibili effetti di quanto descritto nel paragrafo "Rapporti con altra squadra di calcio" della medesima sezione, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 30 giugno 2022, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli Ifrs adottati dall'Unione europea".

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Juventus, la valutazione sui possibili rischi

La Juve, tra i rischi potenziali legati alle controversie, è esposta alla possibilità di "sanzioni, esclusione o limitazione all'accesso alle competizioni sportive" dell'Uefa, "in ragione degli sviluppi del contenzioso relativo" alla Superlega ma anche a "nei casi più gravi, di non essere in grado di partecipare alle competizioni nazionali e/o europee" in caso di mancato rispetto dei requisiti del Financial Fair Play e delle licenze Uefa. È una delle indicazioni contenute nella Relazione Finanziaria al 30 giugno, pubblicata dal club: nello stesso punto, si cita l'inchiesta aperta dalla Uefa lo scorso 1° dicembre.

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Il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta

"Il 21 dicembre è fissata l'udienza di camera di consiglio innanzi al Tribunale del Riesame di Torino per discutere l'appello dei pubblici ministeri avverso all'ordinanza del Gip di Torino concernente la richiesta dei magistrati del sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro, quale asserito profitto" dei presunti reati di "dichiarazione fiscale fraudolenta". Lo riferisce lo stesso club bianconero nella relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022, approvata dal Consiglio d'amministrazione del 2 dicembre scorso, pubblicata oggi sul sito del club, a proposito dei 'Rischi connessi a modifiche del regime fiscale e alla sua interpretazione'. Secondo l'accusa, il club "al fine di evadere l'imposta sul valore aggiunto per gli anni dal 2018 al 2021, indicavano nella dichiarazione annuale della Società relativa a detta imposta, elementi passivi fittizi (con conseguente Iva indebitamente detratta pari a circa 437 migliaia di euro), avvalendosi di fatture - emesse (personalmente o tramite proprie società) da agenti sportivi - riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti. In relazione a presunto reato la Società risulta indagata quale ente ai sensi dell'art. 25-quinquesdecies del D.Lgs. 231/2001". La Juventus stessa, pertanto, ricorda che "è esposta al rischio che anche l'Agenzia delle Entrate, nell'ambito della propria ordinaria attività di verifica, avvii accertamenti e assuma posizioni difformi da quelle adottate dalla Società e pertanto avanzi contestazioni in merito al regime fiscale applicato alle citate operazioni”.

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La versione di Deloitte

I revisori di Deloitte danno un "giudizio con rilievi" sul bilancio della Juventus al 30 giugno 2022. Secondo Deloitte "il bilancio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 30 giugno 2022". Tuttavia ci sono rilievi che non riguardano le plusvalenze, ma le manovre sugli stipendi. La conseguenza - secondo i revisori - è che la perdita dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2022 e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 risultano sovrastimati rispettivamente di 44 milioni e di 5 milioni. Al contrario la perdita dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2021 risulta sottostimata di 21 milioni, mentre il patrimonio netto alla stessa data è sovrastimato di 49 milioni e all'1 luglio 2020 di 28 milioni. L'altro rilievo di Deloitte riguarda i rapporti tra la Juventus e 'un'altra squadra di calcio'. Solo oggi - scrivono i revisori - abbiamo ricevuto risposta alle nostre richieste di informazioni inoltrate a tale società; la risposta evidenzia delle partite a credito per fatture da emettere nei confronti della Juventus per 3 milioni, che non risultano rilevate nelle registrazioni contabili dell'emittente. "La Direzione della società - dice Deloitte - non è stata in grado di fornirci spiegazioni in merito alla natura di tali partite né la stessa è descritta nella risposta a noi pervenuta da tale terza parte; conseguentemente, non siamo stati in grado di stabilire se fosse necessario apportare eventuali rettifiche al bilancio consolidato al 30 giugno 2022".

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Il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta

"Il 21 dicembre è fissata l'udienza di camera di consiglio innanzi al Tribunale del Riesame di Torino per discutere l'appello dei pubblici ministeri avverso all'ordinanza del Gip di Torino concernente la richiesta dei magistrati del sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro, quale asserito profitto" dei presunti reati di "dichiarazione fiscale fraudolenta". Lo riferisce lo stesso club bianconero nella relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022, approvata dal Consiglio d'amministrazione del 2 dicembre scorso, pubblicata oggi sul sito del club, a proposito dei 'Rischi connessi a modifiche del regime fiscale e alla sua interpretazione'. Secondo l'accusa, il club "al fine di evadere l'imposta sul valore aggiunto per gli anni dal 2018 al 2021, indicavano nella dichiarazione annuale della Società relativa a detta imposta, elementi passivi fittizi (con conseguente Iva indebitamente detratta pari a circa 437 migliaia di euro), avvalendosi di fatture - emesse (personalmente o tramite proprie società) da agenti sportivi - riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti. In relazione a presunto reato la Società risulta indagata quale ente ai sensi dell'art. 25-quinquesdecies del D.Lgs. 231/2001". La Juventus stessa, pertanto, ricorda che "è esposta al rischio che anche l'Agenzia delle Entrate, nell'ambito della propria ordinaria attività di verifica, avvii accertamenti e assuma posizioni difformi da quelle adottate dalla Società e pertanto avanzi contestazioni in merito al regime fiscale applicato alle citate operazioni”.

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