TORINO - Poco meno di un anno fa, Dusan Vlahovic ha legato il proprio destino professionale a quello della Juventus per alzare l’asticella della propria carriera dopo gli anni di formazione e soddisfazione alla Fiorentina: a gennaio 2022 il suo passaggio fece rumore e non tanto perché avvenuto tra due club storicamente rivali, anche perché nel frattempo, da Bernardeschi a Chiesa, altri avevano percorso la strada che da Firenze conduce alla Torino bianconera. La Juventus ha investito su Vlahovic 75 milioni più bonus nella finestra invernale, anticipando un’operazione già programmata per l’estate in modo da anticipare la concorrenza, con l’obiettivo di elevare l’attaccante al rango di stella attorno alla quale costruire il prossimo ciclo vincente. Da quel momento tanto è cambiato, ma di sicuro è immutata la voglia di vincere e di diventare il numero uno del serbo che, complice la problematica fisica legata alla pubalgia e affini, non è ancora riuscito a incidere. Quello che immagina Vlahovic per il suo futuro è racchiuso nell’intervista che aveva rilasciato a Tuttosport durante il tour americano, a fine luglio: «Penso che per questo abbiamo tutti iniziato a giocare a calcio. Tutti noi da bambini avevamo il pensiero in testa di giocare e vincere. Tutti ci spingiamo oltre ai nostri limiti per ottenere le vittorie: darò tutto per entrare nella storia della Juve». Il pensiero di DV9 non è cambiato, nemmeno dopo l’inizio di stagione e il Mondiale e adesso, negli ultimi giorni di vacanza al mare in una località esotica, è già concentrato sul ritorno al lavoro alla Continassa (a inizio della prossima settimana) per fare la differenza con la maglia bianconera come finora gli è riuscito soltanto a intermittenza e per tornare a formare con Chiesa una coppia offensiva dal potenziale enorme.
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