Abodi a tutto campo: "La Juve rischia la B? Non sono preoccupato, giudicheranno le procure"

Il ministro dello sport a tutto campo: l'inchiesta Prisma ("La cosa importante è non nascondere la polvere sotto il tappeto, mi aspetto che vengano accertati i fatti"), la digressione sulla propria salute ("Un ospite ha indebitamente abitato nel mio corpo, ora sembra essersene andato"), il no alla rateizzazione degli oneri fiscali chiesta da Lotito per le società di calcio.

Andrea Abodi, 62 anni, è stato presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B e consigliere federale FIGC dal 20 luglio 2010 al 6 marzo 2017. Il 16 ottobre 2017 è stato nominato Presidente dell'Istituto per il credito sportivo; il 22 ottobre scorso è diventato ministro dello sport e delle politiche giovanili. Dal caso Juve al no no alla richieste del calcio circa la rateizzazione dei debiti al Qatargate: Abodi ha giocato a tutto campo oggi pomeriggio, intervenendo a Un Giorno da pecora, in onda su RadioRai Uno dove ha raccontato come sia diventato tifoso della Lazio dopo essere stato da bambino un fan napoletano, in quanto mascotte del ritiro partenopeo ad Abbadia San Salvatore. La moglie, invece, è romanista. In radio, il ministro ha intonato anche l'inno della Lazio.

Abodi sulla Juve e l'inchiesta

La Juve rischia la B? "Io non sono preoccupato: penso ci debba essere una maggiore trasparenza e una maggiore ricerca di reputazione e credibilità. Stupito più dal caso Juve o dal Qatargate che sta scuotendo il Parlamento europeo? La seconda vicenda è certamente inquietante; quanto alla prima, aspetto ancora che vengano accertati i fatti". È più corrotto il calcio o la politica? "La comparazione è impropria. Spero non ci sia corruzione ovunque, ma la cosa importante è non nascondere la polvere sotto il tappeto. Se c'è qualcosa da far emergere che emerga, se c'è qualcuno che deve parlare, che parli".

Abodi e l'ospite indebito

Significativa la digressione sulla propria salute: "L'altro anno ho avuto un inciampo e adesso, come dicono quelli che vivono un'esperienza come la mia, per ora guarito. È un confronto quotidiano con un soggetto che si ospita indebitamente nel proprio corpo: per ora se n'è andato e diciamo che io corro avanti. Spero lo facciano tutte le persone che hanno vissuto un'esperienza come la mia. Forza!".

Abodi sul no a Lotito e alla rateizzazione

"La cosa fondamentale è che per il calcio verranno prese le stesse misure che riguarderanno le altre aziende. Non ci sarà nessun intervento ad hoc. L'ho detto e lo ripeto. Nei momenti di difficoltà ci vorrebbe un po' di più di morigeratezza. Si fa più attenzione alle spese, non è che si spende di più. Non è detto che in questi momenti debbano aumentare i compensi per gli agenti. Invece, nella migliore delle ipotesi, ci si è fatti prendere dalla competizione, qualcuno ha perso il controllo. Il problema non è vincere a tutti i costi, la cosa importante è far quadrare i conti. Ci sono 20 società in Serie A: alcune, molte rispettano gli impegni assunti, altre preferiscono non pagare qualcosa e non investire nelle infrastrutture, ma fanno cassa per acquistare un giocatore. Chi è che sbaglia? Per noi è fondamentale l'equa competizione". Quando lei ha detto che nello sport si può morire e poi rinascere, pensava alla Juve? "Non pensavo alla Juve, ma a tutte le realtà sportive a partire da quelle calcistiche, che possano vivere un'esperienza simile".

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