Juve, un'altra vergogna. Uno schiaffo che spaventa anche Milan e Inter

Quella roba che ha fatto il Napoli ieri sera, i tifosi della Juventus la conoscono bene. L’hanno vista tante volte fare dalle formazioni di Conte e da quelle di Allegri nel ciclo dei nove scudetti: proprio contro il Napoli, contro la Roma, contro le milanesi. La sicurezza e poi la ferocia per dimostrare la superiorità e per sbriciolare qualsiasi ambizione di rimonta: il Napoli è una meravigliosa macchina calcistica, bisogna avere grande fantasia per pensare che non vinca lo scudetto. I progetti juventini di inseguire gli uomini di Spalletti sono presto diventati capricci e la squadra di Massimiliano Allegri ha perso tutto, soprattutto l’onore. Perché perdere era nell’ordine delle cose, arrendersi in modo così molle, afflosciarsi così spudoratamente, disputare la ripresa senza una goccia di agonismo, è un’offesa a milioni di tifosi. Questa volta non c’è bisogno che lo dica Andrea Agnelli, come era accaduto a ottobre, i giocatori e l’allenatore della Juventus non possono non provare la stessa vergogna. Vergogna perché non è così perde una grande squadra e i casi sono due: o questa Juventus non lo è, una grande squadra, e allora cambiamenti profondi saranno necessari in estate a ogni livello tecnico; oppure non sa comportarsi da grande squadra e allora è necessario che qualcuno glielo spieghi. Ci sono tempo e opportunità per sciogliere il dubbio: la Juventus deve conservare la zona Champions e può provare a vincere la Coppa Italia e l’Europa League.

Vergogna, come ad Haifa

Ma cancellare l’umiliazione di ieri sera non sarà facile. Allegri ha sbagliato tanto nella preparazione della partita, perché la mossa di Chiesa dal primo minuto contro lo strepitoso Kvaratskhelia, più che sorpresa ha provocato enorme sofferenza nell’azzurro: fargli fare il terzino è uno scellerato sperpero di energia e talento. Bremer è andato oltre il suo diritto di sbagliare, perché non ne ha azzeccata una, ridicolizzato dal mostruoso Osimhen. Ma non si salva praticamente nessuno della Juventus, perché lo stesso Di Maria, l’unico all’altezza della situazione, ha mollato insieme agli altri, rendendo inutile il suo gol e il suo impegno. Vergogna, come ad Haifa. I tifosi juventini possono solo sperare che, come tre mesi fa, quel sentimento che brucia dentro faccia risorgere la squadra e i risultati. Se non altro perché il Napoli è davvero fortissimo e non ci sono tante squadre in Italia e in Europa in grado di asfaltare in questo modo la Juventus. E la storicità della sconfitta, che segnerà un’epoca a Napoli e per i napoletani, è una cornice d’oro al capolavoro di Spalletti. Il campionato è lunghissimo, ma la sua squadra non può avere paura: poteva averne ieri, ma è stato magnifico e spietato. Ora avrà ancora più convinzione e, sì, dovrà evitare distrazioni, cali di tensione, eccessi di sicurezza, ma nei momenti difficili potrà guardare alla notte di ieri e fare di nuovo il pieno di sicurezza. Perché l’impressione è che ieri la Juventus abbia preso gli schiaffi e il rumore abbia spaventato anche Milan e Inter.

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