Pagelle Juventus: serataccia Bremer, Rabiot stenta, Allegri osa troppo

Alex Sandro travolto dalla potenza di Osimhen e dalla ritrovata vena di Kvaratskhelia, si salva Locatelli. Voti e giudizi bianconeri della disfatta di Napoli

 

SZCZESNY 5.5

Reattivo col tuffo a sinistra sulla mezza rovesciata di Kvaratskhelia, ma nulla può subito dopo sul colpo di testa da un metro e mezzo di Osimhen.

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DANILO 5.5

Il migliore della difesa bianconera che vede cadere la propria imbattibilità dopo 836’ per poi crollare. Attento nelle coperture dove spesso cerca e trova l’anticipo grintoso.

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BREMER 4

Il brasiliano che aveva saltato l’Udinese per affaticamento non torna al top della forma. Patisce oltremisura i guizzi di Osimhen che lo beffa sul raddoppio azzurro con una finta. Superficiale nel rilanciare la palla da cui poi nasce il poker napoletano.

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ALEX SANDRO 4.5

Anche qui la su cienza resta un miraggio. Spesso pare impacciato quando si tratta di far ripartire l’azione. Si perde Osimhen nello stacco in mezzo all’area per l’1-4 e sinceramente non si capisce perché. A cosa pensava?

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CHIESA 6

Prova non facile da giudicare quella di Federico, che ritrova la maglia da titolare dopo un anno dalla rottura del crociato. A sorpresa Allegri lo lancia dal primo minuto nel 3-5-2 come esterno destro a tutta fascia e sono dolori perché da quella parte scattano Mario Rui e Kvaratskhelia che sul raddoppio è solo in area anche perchè lui è troppo alto. Utilizzato a sostegno di Milik insieme a Di Maria la musica cambia e sfi ora il pareggio del 2-2 a fine primo tempo.
Iling (28’ st) ng

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MCKENNIE 5

Il texano fatica a trovare una posizione interessante per diventare un problema per il centrocampo partenopeo, che è sempre preciso nelle distanze tra gli uomini.

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LOCATELLI 6

Lotta con carattere e pulisce una montagna di palloni sporchi. Gladiatorio per come cerca di tenere su il reparto bianconero. Lascia per un colpo alla bocca.

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Paredes (12’ st) 5

Il suo calcio a bassa velocità mal si sposa col pressing napoletano. Non ci siamo, serve altro.

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RABIOT 5

Fatica a entrare in patita anche perchè gran parte dei primi 45 minuti si svolgono sull’altro versante del campo. Da diesel qual è cresce un po’ alla distanza, ma non incide mai più di tanto.
Soulè (37’ st) ng

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KOSTIC 5.5

Il serbo mette il turbo un paio di volte e in una occasione serve a Milik, sulla testa, un pallone che avrebbe meritato molto di più della debole incornata firmata dal polacco.

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DI MARIA 6.5

Al 21’ scheggia l’incrocio dei pali con un sinistro da poco fuori area che lascia Meret di stucco e il Maradona senza fiato a bocca aperta. Con il passare dei minuti il Fideo diventa meno leggerino nelle giocate di controllo palla e così, con una cazzimma diversa, vince un rimpallo nel cuore dell’area dopo un dai e ricevi con Locatelli, bissa la giocata con Milik e appoggia di sinistro, di prima, sul palo lontano dove Meret non può arrivare in tuffo per l’1-2 del primo tempo. Poi però viene travolto anche lui dalla marea azzurra.
Miretti (28’ st) ng

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MILIK 5

Imbeccato dalla sinistra da Kostic con un cross preciso e morbido resta in sospensione il giusto ma il suo colpo di testa è centrale e la parata di Meret molto comoda. Tiene qualche pallone facendo salire la squadra e appoggia a Di Maria per l’1-2, ma è troppo poco.

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Kean (12’ st) 5.5

Mai servito, non può nulla.

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ALL. ALLEGRI 4

Osa. Ma osa troppo. Chiesa a tutta fascia è un problema perchè non riesce a difendere il giusto e così la difesa va in ambasce. Non a caso, dopo lo 0-2, lo sposta come sostegno alla punta insieme a Di Maria nel 3-4-2-1. Ma ormai la frittata è fatta e nella ripresa la Juve crolla anche come mentalità.

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SZCZESNY 5.5

Reattivo col tuffo a sinistra sulla mezza rovesciata di Kvaratskhelia, ma nulla può subito dopo sul colpo di testa da un metro e mezzo di Osimhen.

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