Nedved e la Juventus, l'addio commuove i social bianconeri: l'omaggio dei tifosi

Dopo quasi 22 anni di vita bianconera, la "Furia Ceca" ha salutato il club con un discorso emozionante
Nedved e la Juventus, l'addio commuove i social bianconeri: l'omaggio dei tifosi

"Ho pianto. Grazie Pavel". E ancora: "Pavel è la dimostrazione che si può diventare gobbi anche senza la fortuna di esserci nati". Questi due tweet riassumono le reazioni social al discorso di commiato che Nedved, ex vicepresidente della Juventus, ha tenuto all'assemblea dei soci subito dopo l'intervento dell'ex presidente Agnelli. I fan della "Furia Ceca" si sono commossi ripensando ai quasi 22 anni dedicati alla causa bianconera, prima da giocatore, poi da consigliere d'amministrazione e vicepresidente. A testa alta nei trionfi come nelle sconfitte. In Champions League come in Serie B. Tra i grandi rimpianti (suoi e dei tifosi) c'è proprio la prima finale di Champions tutta italiana, quella persa ai rigori contro il Milan da una Juve senza Pavel, squalificato per un cartellino giallo di troppo preso nel ritorno della semifinale, all'82', nove minuti dopo aver segnato il terzo gol, scolpito nella storia, al Real Madrid. Ma quante prodezze: brillano ancora gli occhi per quel bolide da 30 metri contro il Perugia con cui festeggiò la consegna ufficiale del Pallone d'Oro il 6 gennaio 2004; oppure per quel tocco pazzesco di punta che decise Ajax-Juventus del 15 settembre 2004, e tanti altri ancora.

I tifosi alla Juve: "Pavel meritava un saluto migliore"

Da tanta commozione per le parole di Nedved è nata anche una vena polemica riguardante il modo in cui la società lo ha salutato, con un comunicato dedicato sia a lui che  all'ex amministratore delegato Arrivabene, in società dal 2021. Il sentimento dei tifosi è racchiuso in questo tweet: "A mio avviso Pavel Nedved avrebbe meritato un saluto più "affettuoso", almeno lato social. Il ringraziamento unico con Arrivabene non rende giustizia alla sua storia ventennale alla Juventus. Spero ci sia un saluto per lui sotto la curva domani, come sempre". Queste le parole della Juventus per Nedved: "Pavel ha dato tutto per la Juventus. Da giocatore prima, da membro del CdA e Vicepresidente poi. Volgendo lo sguardo al campo per lui parlano i numeri: 327 presenze, lo straniero che ne ha collezionate di più nella storia del club, 65 gol e una ricca collezione di trofei, tra cui spicca, a livello personale, il Pallone d’Oro conquistato nel 2003.
Nel 2009, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, comincia la sua seconda vita bianconera. Nel 2010 entra nel Consiglio di Amministrazione, nel 2015 diventa Vicepresidente del club, e anche in questa nuova veste continua a vincere. Sarebbe impossibile descrivere in poche parole il percorso vissuto insieme. Restano i ricordi straordinari delle vittorie conquistate fianco a fianco e di tutti i momenti condivisi in questi anni".

Il discorso di Pavel Nedved all'assemblea dei soci

Seduto accanto ad Andrea Agnelli, Pavel Nedved ha preso la parola all'assemblea dei soci subito dopo l'ex presidente, guardandolo ogni volta che parlava di lui e della Juve: "Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Non ho parlato spesso in questa assemblea, ma oggi mi sembra doveroso salutare e ringraziare tutti voi. Questa giornata conclusiva della mia esperienza alla Juventus arriva dopo un percorso durato vent’anni. Ero giovane calciatore e sono diventato un dirigente di mezza età. Ogni momento della mia vita juventina meriterebbe molti ringraziamenti. Nel 2001, quando sono arrivato, ho potuto adattarmi con tranquillità a questa nuova realtà, grazie al sostegno dei dirigenti. E soprattutto grazie alla fiducia del Dottor Umberto e di Donna Allegra, che si sono comportati con me come una famiglia. Grazie a loro ho potuto capire questa città e soprattutto questo Club, che non è solamente uno dei più importanti e più amati del mondo, ma anche un onore per chiunque possa rappresentarlo, in campo o dietro una scrivania. Avevo smesso di giocare da pochi anni quando gli azionisti di questa Società il cui riferimento è la famiglia Agnelli da quasi un secolo, mi hanno chiesto nel 2010 di entrare in consiglio di amministrazione. I primi anni di apprendimento sono stati per me una grande scuola. Ho potuto relazionarmi con grandi professionalità e con dirigenti di altissimo livello. Ogni giorno ho potuto imparare qualcosa e ho avuto occasione di dare con grande libertà il mio contributo. Poi sono diventato Vice Presidente, ovviamente sono molto orgoglioso di questo incarico, che è un grande onore ma anche un’attività. Un lavoro quotidiano, fatto di riunioni, di incontri, di discussioni e di parole. Ma soprattutto di passione. Senza quest’ultimo elemento non ce l’avrei mai fatta. E non mi è mai mancata, dal primo giorno di allenamento al Comunale fino ad oggi, in questa sala. Alla fine, grazie a lei, Presidente. Grazie a te, per la nostra amicizia, anche fuori dal lavoro. Penso soprattutto alle nostre partite del giovedì, in cui ci divertivamo, giocavamo, litigavamo, discutevamo. Dove però si è rinforzato il nostro legame, la nostra unione. Quella che per me è stata determinante per il nostro lavoro. So quanto tu ami la Juventus, quanto hai lavorato, quanti sacrifici hai fatto per la Juventus. E quanto sei stato leader, per tutti noi, capace di guidare questa Società. È stato un onore stare al tuo fianco. Un onore grande".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video