Agnelli e la sua eredità: Juventus Next Gen, Women, trofei e impianti. Tredici anni storici

L’ex presidente lascia in eredità il futuro al club bianconero. La portata storica della sua presidenza non si misura solo con l’enorme contributo alla sala dei trofei ma anche e soprattutto nel modo in cui ha fatto della Juve una società pronta ad affrontare le sfide di domani

Lo Stadium. La Juventus Women. La Juventus Next Gen. Il centro sportivo e la sede della Continassa. Il J-Medical. Il J-Museum. Il J-Hotel. E la stessa J, intesa come nuovo marchio. Andrea Agnelli lascia in eredità il futuro alla Juventus. La foschia di questo mesi tribolati forse non consente di inquadrare bene i tredici anni nei quali Andrea ha traghettato il club verso nuovi orizzonti. Tuttavia, la portata storica della sua presidenza non si misura solo con l’enorme contributo alla sala dei trofei, trenta dei quali sono stati sistemati lì negli ultimi tredici anni, ma anche e soprattutto nel modo in cui ha fatto della Juventus una società pronta ad affrontare le sfide di domani.

La visione che ha accompagnato Agnelli nei suoi 13 anni di presidenza è l’eredità più importante

I grandi club italiani non hanno uno stadio di proprietà e chissà dove e quando l’avranno. Nessuno ha una seconda squadra, che può diventare prezioso serbatoio di talento in tempi che si fanno economicamente duri per i club italiani. Nessuno è così avanti con la squadra femminile, in un calcio che si evolve rapidamente in quella direzione. Pochi hanno un centro sportivo integrato con un centro medico e un albergo. Nessuno ha il numero di visitatori del museo, uno dei più visitati della città. Chi prende in mano la Juventus oggi, ha lo spinoso problema di risanare i conti, ma guida anche un’astronave del calcio che ha strumenti modernissimi per rivaleggiare con la concorrenza, non soltanto il record dei nove scudetti di fila (un primato alla cui portata, prima o poi, qualcuno renderà merito in proporzione, ma questa è un’altra storia). La visione che ha accompagnato Andrea nei suoi tredici anni di presidenza è l’eredità più importante, quella da conservare e tramandare affinché resti nel dna della Juventus, chiunque sia al comando, chiunque sia la proprietà. Sarebbe la garanzia migliore per milioni di tifosi in tutto il mondo. A partire da Andrea Agnelli, in fondo.

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