Carta Ronaldo: ecco cos'è e perché se fosse stata la carta Rugani non avrebbe fatto notizia

È finalmente spuntato il documento avvolto da un vero "mistero mediatico" per mesi, ecco di cosa si tratta

TORINO - Finalmente è spuntata fuori la carta Ronaldo. E così abbiamo scoperto che è sostanzialmente uguale alle altre scritture che la Juventus aveva siglato con gli altri calciatori. Solo che la "Carta Rugani" (ci perdoni Daniele) fa meno notizia della "Carta Ronaldo", quindi ottiene più spazio sui siti, sui giornali, nelle chiacchiere non sempre competenti dei social network. Insomma, non c'è molto mistero intorno al documento che è scivolato dal faldone dell'inchiesta Prisma atterrando nella redazione del Corriere della Sera. Ci sono le cifre, ovviamente alte trattandosi di un calciatore che percepiva 60 milioni di euro lordi a stagione (e per saperlo non c'era bisogno di un'inchiesta della magistratura), che Ronaldo avrebbe preso come risarcimento di tre delle quattro mensilità a cui la rosa della Juventus aveva rinunciato nell'aprile del 2020 in piena emergenza Covid. La carta non è firmata da Ronaldo e viene specificato che quando quegli accordi saranno formalizzati (ovvero all'avvenire di varie ipotesi, la principale delle quali è la ripresa dei campionati e delle coppe), tutto verrà depositato in Lega, come da regolamento.

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Inguaia oppure no?

Ma quindi, cos'è e come può inguaiare la Juventus questa carta Ronaldo? Per i pm della Procura della Repubblica di Torino è un'ulteriore prova che la rinuncia alle quattro mensilità da parte dei calciatori, che aveva alleviato il bilancio 2019/2020 della società, era in realtà fittizia e che, essendo stati presi degli impegni precisi con la rosa, quelle somme andavano comunque registrate a debito o, al massimo, accantonate come rischi. Per la Juventus e i suoi consulenti, semplificando il concetto, si trattava di riassunti a uso interno per chiarire ai calciatori quale sarebbe stato l'eventuale (e non sicuro) meccanismo risarcitorio di quelle mensilità. Se hanno ragione i pm o la Juventus lo stabilirà un giudice, nel frattempo vale la pena sottolineare che, ad oggi, Ronaldo e i suoi legali non hanno mai reclamato i famosi 19,9 milioni che spetterebbero al portoghese secondo quel documento. E che, a parte una richiesta di visionare le carte dell'inchiesta, niente è stato fatto da Ronaldo e i suoi uomini.

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TORINO - Finalmente è spuntata fuori la carta Ronaldo. E così abbiamo scoperto che è sostanzialmente uguale alle altre scritture che la Juventus aveva siglato con gli altri calciatori. Solo che la "Carta Rugani" (ci perdoni Daniele) fa meno notizia della "Carta Ronaldo", quindi ottiene più spazio sui siti, sui giornali, nelle chiacchiere non sempre competenti dei social network. Insomma, non c'è molto mistero intorno al documento che è scivolato dal faldone dell'inchiesta Prisma atterrando nella redazione del Corriere della Sera. Ci sono le cifre, ovviamente alte trattandosi di un calciatore che percepiva 60 milioni di euro lordi a stagione (e per saperlo non c'era bisogno di un'inchiesta della magistratura), che Ronaldo avrebbe preso come risarcimento di tre delle quattro mensilità a cui la rosa della Juventus aveva rinunciato nell'aprile del 2020 in piena emergenza Covid. La carta non è firmata da Ronaldo e viene specificato che quando quegli accordi saranno formalizzati (ovvero all'avvenire di varie ipotesi, la principale delle quali è la ripresa dei campionati e delle coppe), tutto verrà depositato in Lega, come da regolamento.

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