Figc, dalle manovre stipendi c’è il rischio di altre penalità per la Juventus

La procura federale ha già avviato l’indagine: gli accordi con i giocatori mai depositati in Lega

TORINO - La Juventus veleggia in acque tempestose dopo la sentenza della Corte d’appello federale, condannata a una pesante punizione,15 punti in meno, che l’ha trascinata a metà classifica. Ma potrebbero arrivare altre stangate dal versante della giustizia sportiva. Perché il pronunciamento di venerdì riguarda soltanto il processo celebrato nel 2022 per un’inchiesta partita nell’ottobre 2021 dalla procura Figc su plusvalenze sospette segnalate dalla Covisoc in cui erano coinvolti 11 club e 59 dirigenti: tutti assolti in primo e secondo grado, il 22 dicembre la Procura federale ha chiesto di riaprire il processo nei confronti della Juventus e dei club che hanno fatto affari con i bianconeri dopo aver ricevuto dalla magistratura torinese gli atti dell’inchiesta Prisma, di cui si parla nell’articolo sotto.

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L'altra inchiesta federale sulle manovre stipendi

Resta in ballo l’altra inchiesta federale, quella aperta il 29 novembre, sempre in conseguenza dell’inchiesta Prisma, sulle manovre stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, per le quali i magistrati torinesi hanno indicato delle violazioni delle norme federali perché le intese - prima a livello collettivo poi singolarmente - sulla rinuncia di alcune mensilità durante il periodo della pandemia, a campionato fermo, non sono state depositate in Lega.

Un versante su cui la giustizia sportiva deve ancora esprimersi e che potrebbe comportare altri punti di penalizzazione per la squadra bianconera già in questa stagione. Non solo: in questo caso verrebbero coinvolti anche i giocatori e i procuratori. Ovviamente al netto dell’esito del ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni, che la Juventus presenterà, per annullare la sentenza della Corte d’appello federale. Ma il procuratore Chiné sta lavorando anche sul possibile filone delle plusvalenze bis.

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TORINO - La Juventus veleggia in acque tempestose dopo la sentenza della Corte d’appello federale, condannata a una pesante punizione,15 punti in meno, che l’ha trascinata a metà classifica. Ma potrebbero arrivare altre stangate dal versante della giustizia sportiva. Perché il pronunciamento di venerdì riguarda soltanto il processo celebrato nel 2022 per un’inchiesta partita nell’ottobre 2021 dalla procura Figc su plusvalenze sospette segnalate dalla Covisoc in cui erano coinvolti 11 club e 59 dirigenti: tutti assolti in primo e secondo grado, il 22 dicembre la Procura federale ha chiesto di riaprire il processo nei confronti della Juventus e dei club che hanno fatto affari con i bianconeri dopo aver ricevuto dalla magistratura torinese gli atti dell’inchiesta Prisma, di cui si parla nell’articolo sotto.

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