Juve, attenta a Sarri: ti ha dato l'ultimo scudetto, può eliminarti dalla Coppa Italia

Il quarto di finale allo Stadium, ancora una volta senza Pogba, è già un incrocio senza appello della stagione bianconera: e la Lazio del tecnico che firmò il titolo nel 2020, il nono consecutivo e, scherzando, disse: "Hanno vinto nonostante me"
Non è detto che basti per vincerlo, perché i punti che conteranno saranno quelli fatti dopo trentotto, di giornate: ma alla quattordicesima la Juventus viaggia a ritmo da Scudetto. Lo dicono i numeri. Ed è consapevole di poterlo conquistare: lo dicono le parole e lo dicono i gesti. Cominciamo con i numeri e con il più importante, i 33 punti conquistati dalla squadra di Massimiliano Allegri. Sono meno dei 36 che aveva a questo punto l’ultima Juventus poi scudettata, quella di Maurizio Sarri, e sono ancora meno rispetto ai 40 dell’ultima Juve vincente di Allegri.© Marco Canoniero

Juventus-Lazio, quarto di finale della Coppa Italia, è già un incrocio che impone di non sbagliare strada ai bianconeri, in questa stagione così accidentata e dopo la pessima sconfitta incassata con il Monza in campionato. Siccome il calcio sa essere beffardo e, talvolta, si diverte a costringere i protagonisti a fare i conti con il proprio passato, ecco che sulla panchina avversaria dello Stadium siederà un signore che la panchina Juve l'ha frequentata per una stagione intera. Accadde nel 2019/2020 e il ricordo non è certamente sbiadito. il 27 luglio 2020, sotto il segno della pandemia, con due giornate d'anticipo sulla conclusione del campionato, Maurizio Sarri firmò l'ultimo scudetto della Juve, il nono consecutivo, prima di essere esonerato l'8 agosto, all'indomani dell'eliminazione dalla Champions per mano del Lione.

Ignaro di quanto gli sarebbe accaduto di lì a due settimane, in calce al tricolore Sarri mescolò orgoglio, soddisfazione e ironia: "Questo è uno scudetto dal sapore forte, particolare: vincere è difficile, e continuare a farlo diventa sempre più complicato. Quando nello sport si dà qualcosa per scontato è una delle maggiori bugie del mondo. Stare così tanto ad alto livello non è certo una passeggiata, e trovare le motivazioni per andare avanti dopo aver vinto tanto non era facile, né scontato. E' stato un campionato particolare: durissimo, faticosissimo. Averlo vinto con due giornate di anticipo è un merito. Sono andato via prima del fischio finale per paura della secchiata., ho preferito aspettarli dentro, però mi hanno preso lo stesso".

Il riferimento è al bagno di champagne e schiuma da barba nello spogliatoio. Rioletto a distanza di quasi due anni e mezzo, l'elogio di Cristiano Ronaldo e Dybala può immalinconire i tifosi bianconeri: "Ronaldo e Dybala fanno la differenza, Sono due fuoriclasse assoluti, fanno la differenza ed è chiaro che lo scudetto è in gran parte merito loro. Per le loro caratteristiche non è facile farli convivere, ma alla fine ci siamo riusciti. Ma la costante di tutto è la società, il presidente è un grande personaggio che ci sta vicino soprattutto nelle sconfitte, e ci dà la benzina. I dirigenti sono sempre presenti agli allenamenti, e ci puoi parlare: la società è una componente importante. Qui bisogna entrare in punta di piedi e cominciare piano piano a cambiare le cose che per te non vanno, non puoi farlo di punto in bianco: secondo me sarebbe anche poco intelligente". La battuta finale è di quelle che non si dimenticano: "Che cosa ho detto ai ragazzi nello spogliatoio? Che se avevano vinto con me, allora sono proprio forti".

Amarcord prima di una partita chiave fra la Juve del -15 e la Lazio terza in classifica, l'unica squadra, durante gli anni dei 9 scudetti consecutivi, ad avere infranto il dominio bianconero, brillando nelle coppe nazionali (2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane). Sia la Juve sia la Lazio lo tengono bene a mente.

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