Perché la Juve 44 punti meno 15 sta facendo cose incredibili

Ad onta della penalizzazione, delle intercettazioni, dell'essere costretti dalla situazione contingente a non pensare per quale obiettivo stia giocando in campionato, la squadra di Allegri continua la sua risalita. Ora è in zona Conference, ma, alla fine del torneo, mancano ancora 16 partite e sul fronte della giustizia sportiva può accadere di tutto
Perché la Juve 44 punti meno 15 sta facendo cose incredibili© Juventus FC via Getty Images

Ad onta della penalizzazione, delle intercettazioni, dell'essere costretti dalla situazione contingente a non pensare per quale obiettivo stia giocando in campionato, la squadra di Allegri continua la sua risalita. Ora è in zona Conference, ma, alla fine del torneo, mancano ancora 16 partite e sul fronte della giustizia sportiva può accadere di tutto. Ecco perché la sesta vittoria dall'inizio del 2023, la seconda difesa più solida del campionato, la prima volta tutti insieme di Chiesa, Di Maria e Vlahovic, la forma progressivamente ritrovata da Di Maria medesimo rimarcano la capacità di Allegri di reggere il timone durante la tempesta. E di non mandarle a dire (né a Chiesa né ai contestatori)

Qualunque sia la corrente di pensiero, innocentista o colpevolista in materia di giustizia sportiva e ordinaria; qualunque sia il giudizio del tifoso sul calcio di Allegri, soprattutto di chi non ama il corto muso e per questo tiene il muso lungo di fronte al gioco del tecnico livornese, un fatto è certo: questa Juve formato 44 punti meno 15, sul campo sta facendo cose incredibili. Ad onta della penalizzazione, delle intercettazioni che spuntano un giorno sì e l'altro pure, dell'essere costretti dalla situazione contingente a non pensare per quale obiettivo stia giocando in campionato, la squadra di Max continua la sua risalita: ora è in zona Conference, tuttavia, alla fine del torneo mancano ancora 16 partite e sul fronte della giustizia sportiva può accadere di tutto, aspettando il Collegio di Garanzia e ciò che verrà dopo. Ecco perché la vittoria sulla Fiorentina, la sesta dall'inizio del 2023, la seconda difesa più solida del campionato, la prima volta tutti insieme di Chiesa, Di Maria e Vlahovic, la forma progressivamente ritrovata dal medesimo Di Maria, rimarcano la capacità di Allegri di reggere il timone durante la tempesta. E di non mandarle a dire (né a Chiesa né ai contestatori).

Juve-Fiorentina, le pagelle

Allegri sopra tutti

Diciassette anni dopo Calciopoli, nel periodo più delicato che il club sta vivendo da quel tempo, la figura dell'allenatore livornese si staglia sopra tutte le altre. La situazione della Juve sarebbe precipitata se, dopo la sconfitta con il Monza, Allegri non avesse strigliato la sua squadra, stralunata e arruffona, arresasi peraltro a un'avversaria in assoluto stato di grazia (ieri, a Bologna, per i brianzoli ottavo risultato utile consecutivo che fa dei biancorossi  gli unici a non avere subito sconfitte in campionato nel nuovo anno). La strada per arrivare in fondo è ancora lunga, ma l'Europa League e la Coppa Italia sono altri due traguardi per i quali battersi fino alla fine. Giovedì il Nantes capiterà a proposito. I francesi sono tredicesimi in Ligue 1: affronteranno la seconda, pardon, la nona della Serie A che dai suoi tifosi deve ancora farsi perdonare le cinque sconfitte patite nelle sei partite della fase a gironi di Champions League, dalla quale è stata infelicemente eliminata. In Europa è il momento di darsi una mossa, vero Juve?

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