Juve, inchiesta Prisma: inviate carte ad altre sei procure italiane

L'indagine sui conti del club bianconero si apre ad altre città d'Italia, gli atti sono stati trasmessi dai pm di Torino
Juve, inchiesta Prisma: inviate carte ad altre sei procure italiane

TORINO - Si allarga lo sguardo sull'inchiesta Prisma con la procura di Torino che ha trasmesso una serie di carte a sei procure italiane. L'iniziativa è stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto si è appreso, è legata ai rapporti fra la Juventus e altre squadre. L'indagine sui conti coinvolge quindi altre città, un passaggio atteso fin dalle prime battute dell'inchiesta. Le città in questione dovrebbero essere: Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo. Genoa, Sampdoria, Atalanta e Sassuolo compaiono più volte nelle intercettazioni agli atti della procura di Torino, dove il 27 marzo è prevista l'udienza preliminare. La Procura del capoluogo piemontese, infatti, non può occuparsi direttamente dei club coinvolti nei rapporti da chiarire con la società bianconera e ha chiamato in causa le procure competenti in altri luoghi d'Italia per approfondire la situazione.

Inchiesta Prisma, gli sviluppi

La Procura di Torino aveva notificato lo scorso 24 ottobre l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai componenti dell’allora CdA della Juventus coinvolto nell’inchiesta Prisma, ma l’attività dei magistrati non si è mai fermata. Arriva ora la trasmissione degli atti ad altre sei città italiane, ma già dai giorni scorsi la Guardia di Finanza ha interrogato Paulo Dybala a Roma per provare a fare ulteriore chiarezza sulle due manovre stipendi imputate al club bianconero tra 2020 e 2021, e stessa sorte è toccata a Rolando Mandragora, ma per quanto riguarda il caso plusvalenze che ha già portato la Juventus alla penalizzazione di 15 punti in campionato.

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Inchiesta Prisma, cosa succede

Eventuali nuovi documenti depositati, da qui all’udienza preliminare fissata per il 27 marzo, potrebbero però portare a uno slittamento di quest’ultima, qualora la difesa avanzasse la richiesta al fine di analizzare a fondo gli elementi e questa venisse accolta. Sul fronte sportivo? I quaranta giorni di proroga sulla chiusura del secondo fascicolo da parte del procuratore federale Giuseppe Chiné, in questo caso, si sposano perfettamente con la possibilità di accogliere eventuali nuove contestazioni all’interno del filone sulla manovra stipendi. Gli ipotetici reati rientrerebbero nuovamente nel perimetro dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, quello relativo alle violazioni in materia gestionale ed economica, ma potrebbero aprire anche a un differente – seppur improbabile – scenario. Se venisse rilevato un eccessivo ampliamento dell’oggetto di indagine e/o dei soggetti coinvolti, infatti, Chiné potrebbe anche decidere di inaugurare un terzo fascicolo.

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TORINO - Si allarga lo sguardo sull'inchiesta Prisma con la procura di Torino che ha trasmesso una serie di carte a sei procure italiane. L'iniziativa è stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto si è appreso, è legata ai rapporti fra la Juventus e altre squadre. L'indagine sui conti coinvolge quindi altre città, un passaggio atteso fin dalle prime battute dell'inchiesta. Le città in questione dovrebbero essere: Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo. Genoa, Sampdoria, Atalanta e Sassuolo compaiono più volte nelle intercettazioni agli atti della procura di Torino, dove il 27 marzo è prevista l'udienza preliminare. La Procura del capoluogo piemontese, infatti, non può occuparsi direttamente dei club coinvolti nei rapporti da chiarire con la società bianconera e ha chiamato in causa le procure competenti in altri luoghi d'Italia per approfondire la situazione.

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La Procura di Torino aveva notificato lo scorso 24 ottobre l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai componenti dell’allora CdA della Juventus coinvolto nell’inchiesta Prisma, ma l’attività dei magistrati non si è mai fermata. Arriva ora la trasmissione degli atti ad altre sei città italiane, ma già dai giorni scorsi la Guardia di Finanza ha interrogato Paulo Dybala a Roma per provare a fare ulteriore chiarezza sulle due manovre stipendi imputate al club bianconero tra 2020 e 2021, e stessa sorte è toccata a Rolando Mandragora, ma per quanto riguarda il caso plusvalenze che ha già portato la Juventus alla penalizzazione di 15 punti in campionato.

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