Juve, tra Collegio di Garanzia e manovra stipendi: è gioco a incastri

L'ultimo round del filone plusvalenze sarà disputato il 19 aprile mentre prosegue il lavoro del procuratore Figc Chiné sul versante ingaggi
Juve, tra Collegio di Garanzia e manovra stipendi: è gioco a incastri© Coni/Canoniero/Bartoletti

TORINO-  Più che un rebus, un puzzle. O un sudoku. Fatto di incastri, di date. E di numeri, ovviamente. Quelli dei giorni da segnare sul calendario, quelli dei punti da mettere o togliere in classifica. Con le strade battute dalle “giustizie” che si intrecciano, peraltro: quella ordinaria (tutto rimandato a maggio) e quella sportiva, che procede tra filone plusvalenze e filone ingaggi. Ci siamo quasi. Poi, per la carità, l’appendice amministrativa (ricorso al tar per danni, non è da escludere: ma qui siamo su un altro livello ancora). Ebbene, “sportivamente” parlando le indiscrezioni aumentano ed aiutano finalmente a delineare uno scenario un po’ più definito e chiaro (sia pure non necessariamente confortante). Già si sa - da metà marzo - che per ciò che riguarda il filone plusvalenze l’ultimo round sarà disputato il 19 aprile al Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni (si parte alle 14.30). Trattasi - lo ricordiamo - del terzo ed ultimo grado di giudizio della Giustizia Sportiva: si discuterà in merito al ricorso presentato dalla Juventus contro la sentenza della Corte d’Appello Figc che aveva inflitto la penalizzazione di 15 punti alla società e le inibizioni ai suoi dirigenti o ex dirigenti. E’ una sentenza legittima? Secondo i bianconeri, manco a dirlo, no. Il Collegio dovrà esprimersi in tal senso, dunque potrà accogliere le richieste dei ricorrenti in toto e quindi cancellare la penalizzazione della Juventus (e le inibizioni); oppure potrà respingere il ricorso e confermare la sentenza così com’è; infine potrebbe anche chiedere il rinvio alla Corte d’Appello della Figc per correggere eventuali vizi di forma (nel caso, si profilerebbe uno sconto di pena).

Chiné e l'ora della verità

Parallelamente procede il lavoro del Procuratore Giuseppe Chiné in merito al filone ingaggi. Dopo la proroga chiesta per le indagini, è giunta l’ora della verità: nei primi giorni della prossima settimana dovrebbero partire formalmente le notifiche ai soggetti coinvolti. Ciò significa che la Juventus - tra gli altri - avrà a partire da quel momento quindici giorni di tempo per decidere il daffarsi. Cioè chiedere di essere sentita oppure presentare una memoria difensiva. Potenzialmente la Juventus potrebbe anche decidere di patteggiare. Il patteggiamento immediato, infatti, consentirebbe non soltanto di avere un dimezzamento della pena (ammenda o penalizzazione che sia), ma anche di avere una idea più chiara sugli scenari che si prospettano. Insomma, per dirla alla Calvo, per capire per quali obiettivi giocare le ultime partite della stagione. Peccato, però, che nel caso la Juventus dovrebbe prendere decisioni senza sapere ancora nulla in merito alla conferma o meno dell’attuale -15 in classifica. La decisione, dunque, diventerebbe un azzardo... Al momento - vien da sé - dalle sedi del club bianconero non filtra alcuna indicazione circa le strategie da adottare. Sarebbe prematuro.

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