Il pensiero di Allegri
«Giocare in Primavera a 20 anni è sbagliato innanzitutto per i ragazzi, infatti la Juventus schiera già adesso tanti elementi sotto età. Huijsen, Yildiz e Nonge sono dei 2005 molto bravi: per questo sono stati promossi in Next Gen, che rappresenta un passaggio importante per la loro maturazione e che richiede investimenti, anche se sarebbero persino sotto età in Primavera». Appunto. Il salto tra Under 19 e prima squadra, attualmente, è più che altro una voragine, motivo per cui negli anni – agli occhi di Allegri – si sono presentati sulla soglia del suo spogliatoio giovani anche di talento, ma non ancora pronti per i grandi palcoscenici. L’introduzione della seconda squadra – unitamente alle tante defezioni che stanno caratterizzando la stagione bianconera, naturalmente – ha segnato un punto di svolta per il club. E anche per il tecnico, che con molte meno remore ora si affida ai più “piccoli” anche nei momenti più delicati e contro le avversarie più blasonate. Basti pensare all’utilizzo finora dei vari Fagioli, Miretti e Soulé. «E poi si tratta di un lavoro che avvantaggia la società anche in termini di bilanci, perché riduce i costi e garantisce spazio nelle liste Uefa. Con la Next Gen, ora, c’è la possibilità di avere ogni stagione giocatori da inserire in prima squadra e non è un discorso che si esaurisce in un paio anni: guardate il Manchester United, che ha in rosa 8-9 giocatori saliti dall’Academy e che ora hanno 28 anni». Nonno Max ha approvato la via.