Pagina 2 | Marchisio: la fede Juve, Del Piero e quella differenza tra Conte e Allegri

MILANO - Ospite al podcast "passa dal Bsmt" l'ex Juventus Claudio Marchisio ha parlato a 360° della sua carriera partendo dalla fedeltà proprio alla maglia bianconera. Marchisio infatti è cresciuto nel vivaio Juventus arrivando fino alla prima squadra giocando 389 partite su 433 totali in carriera (29 ad Empoli e 15 con lo Zenit San Pietroburgo): "Sono cresciuto con i grandi campioni che hanno giocato in serie A, dagli anni 90 ai 2000, adesso sono un po' cambiati i tempi per noi, al di là dei grandi attaccanti e campioni ci sono stati tanti grandi uomini come Paolo Maldini, Alex Del Piero, Javier Zanetti, Totti & De Rossi. Tutti che hanno fatto la storia dei rispettivi club. Durante la mia carriera mi è capitato che Alex Sandro mi chiedesse se non avessi voglia di cambiare, gli risposi che il mio sogno era quello di indossare la maglia della mia squadra del cuore, finché posso indossarla per me è una gioia immensa - aggiunge - Non è semplice perché anche se tu rimani nella stessa squadra devi sempre dimostrare ogni anno il tuo valore soprattutto per quello che arrivano da fuori".

Marchisio sul ciclo Juventus

"I cicli iniziano e finiscono, bisogna avere la capacità di capire quando stanno finendo e seminare poco alla volta e vedere che queste piantine diventano alberi forti. Per noi è stato così, torniamo dalla Serie B, io ero in prestito ad Empoli, e la squadra arriva terza. L'anno dopo seconda e quindi la Juve è tornata ma poi cadiamo con due settimi posti e fuori dalle coppe. Pian piano, cambio generazionale con un allenatore (Conte) arrivato al punto giusto per lui e per noi giocatori. Una rosa che all'inizio non eravamo i favoriti vincemmo con qualcosa di diverso, il gruppo, il sacrificio, qualcosa dentro di sé per poter fare qualcosa di straordinario. Da lì il ritorno del DNA Juve aprendo un ciclo vincente, credo che abbiamo superato ogni aspettative sia per noi che per i tifosi - aggiunge - Dei 9 titoli consecutivi io ne ho vinti 7, dal 1° scudetto ogni prima giornata del campionato per noi era la più importante, non si può sbagliare per mandare un messaggio. È giù una mentalità. Il 5° scudetto partiamo malissimo a 15 punti dalla vetta, poi non abbiamo più mollato e lì è un altro modo di trovare stimoli a differenza di altre società. La forza sta anche nella testa".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchisio su Del Piero

"Oltre alla leggenda di Alessandro c'è la persona. È stato un compagno, un amico. Quindi non ti ricordi soltanto che il mio primo gol in carriera è arrivato da un suo assist contro la Fiorentina, ma più che altro quello che succede negli spogliatoi o fuori dal campo. Molte volte il feeling di una squadra vincente nasce da quello che succede fuori, i ricordi vanno su quello poi Alex per me è stato di grande aiuto per la crescita come ragazzo e giocatore. Quando io arrivo in prima squadra è stato l'anno di Calciopoli, tanti giovani che si ritrovano in prima squadra con i campioni del mondo che erano rimasti e si mettono al tuo stesso livello per darti una mano dentro e fuori dal campo, immaginati l'emozione"

Marchisio su Conte ed Allegri

"La mia consacrazione in campo, come posizione, non nasce con Conte ma con Ciro Ferrara. Conte è venuto a prenderci nell'orgoglio e quindi è andato ad intaccare il fuoco interiore della squadra. È stato d'aiuto a tanti oltre all'aspetto tattico. Suo grande punto di forza era ed è quello, riuscire ad entrare nella testa del giocatori. Se uno è in difficoltà lui ha una grande forza sotto quello aspetto. Limiti? Si, a volte non si rende conto che va un po' oltre nel cercare di tirare fuori l'energia dai giocatori mettendo qualche pressione, ma nel suo percorso da allenatore è migliorato - Su Allegri - Rispetto a Conte ha un'idea totalmente opposta di calcio, arrivò in un momento complicato, la sua grande capacità fu di mettere qualcosina di più sulla base responsabilizzandoci un po' di più. Liberi di creare in mezzo al campo rischiando di fare il triplete di quell'anno. Max ha quella capacità di non sovraccaricare i giocatori, al di là dell'ultimo periodo molto difficile e posso capire la frustrazione".

Marchisio sulla penalizzazione della Juventus

"Da tifoso aspetto e vediamo cosa succederà. Poi c'è il campo di mezzo e da tifoso ti concentri sulla partita però indipendentemente dal risultato sai che c'è qualcosa che deve essere chiuso. L'unica cosa che posso dire è che dare una penalizzazione in questo momento della stagione, in generale, non credo sia una cosa giusta per un campionato che sta andando avanti con ancora molte partite. Sarebbe stato più opportuno aspettare la fine dell'anno e capire cosa sarebbe venuto fuori. Mi auguro che Fifa e Uefa arrivino a regole per specifiche e rispettate con la speranza che si ripulisca il calcio che in questi anni, covid o meno, ha bisogno di essere cambiato".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchisio su Del Piero

"Oltre alla leggenda di Alessandro c'è la persona. È stato un compagno, un amico. Quindi non ti ricordi soltanto che il mio primo gol in carriera è arrivato da un suo assist contro la Fiorentina, ma più che altro quello che succede negli spogliatoi o fuori dal campo. Molte volte il feeling di una squadra vincente nasce da quello che succede fuori, i ricordi vanno su quello poi Alex per me è stato di grande aiuto per la crescita come ragazzo e giocatore. Quando io arrivo in prima squadra è stato l'anno di Calciopoli, tanti giovani che si ritrovano in prima squadra con i campioni del mondo che erano rimasti e si mettono al tuo stesso livello per darti una mano dentro e fuori dal campo, immaginati l'emozione"

Marchisio su Conte ed Allegri

"La mia consacrazione in campo, come posizione, non nasce con Conte ma con Ciro Ferrara. Conte è venuto a prenderci nell'orgoglio e quindi è andato ad intaccare il fuoco interiore della squadra. È stato d'aiuto a tanti oltre all'aspetto tattico. Suo grande punto di forza era ed è quello, riuscire ad entrare nella testa del giocatori. Se uno è in difficoltà lui ha una grande forza sotto quello aspetto. Limiti? Si, a volte non si rende conto che va un po' oltre nel cercare di tirare fuori l'energia dai giocatori mettendo qualche pressione, ma nel suo percorso da allenatore è migliorato - Su Allegri - Rispetto a Conte ha un'idea totalmente opposta di calcio, arrivò in un momento complicato, la sua grande capacità fu di mettere qualcosina di più sulla base responsabilizzandoci un po' di più. Liberi di creare in mezzo al campo rischiando di fare il triplete di quell'anno. Max ha quella capacità di non sovraccaricare i giocatori, al di là dell'ultimo periodo molto difficile e posso capire la frustrazione".

Marchisio sulla penalizzazione della Juventus

"Da tifoso aspetto e vediamo cosa succederà. Poi c'è il campo di mezzo e da tifoso ti concentri sulla partita però indipendentemente dal risultato sai che c'è qualcosa che deve essere chiuso. L'unica cosa che posso dire è che dare una penalizzazione in questo momento della stagione, in generale, non credo sia una cosa giusta per un campionato che sta andando avanti con ancora molte partite. Sarebbe stato più opportuno aspettare la fine dell'anno e capire cosa sarebbe venuto fuori. Mi auguro che Fifa e Uefa arrivino a regole per specifiche e rispettate con la speranza che si ripulisca il calcio che in questi anni, covid o meno, ha bisogno di essere cambiato".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...