Juve, il silenzio dopo il ko diventi carica agonistica

Il giorno dopo il ko di Reggio Emilia, pochissimi post dei giocatori sui profili social: prevale la foto della squadra a chiedere scusa sotto la curva bianconera. L'amarezza deve trasfromarsi in rabbia per affrontare giovedì il ritorno di Europa League

TORINO - Come cambia la comunicazione sul web a seconda del risultato: dopo una vittoria, non c’è giocatore che non posta sui suoi profili Twitter e Instagram le foto dell’esultanza, accompagnandole con parole di trionfo, di orgoglio, di gioia. E’ un susseguirsi di faccine sorridenti, di bicipiti alzati in segno di forza, di entusiasmo a mille. Dopo una sconfitta, invece, prevale il silenzio. Come è successo oggi alla Juventus: i giocatori bianconeri, tranne qualche rara eccezione, si sono ben guardati di lasciare tracce di sé sui social, hanno evitato di postare storie in cui apparire sorridenti dopo la pessima prestazione di Reggio Emilia o comunicare ai follower l’ultima gita fuoriporta o la cena nel ristorante di grido.

Fino alla fine

Fanno parte delle eccezioni Mattia Perin e Carlo Pinsoglio, che hanno postato l’immagine dal Mapei Stadium con la squadra sotto la curva bianconera a chiedere scusa per lo spettacolo non certo edificante e per un ko che pesa. Il portiere titolare contro il Sassuolo ha scritto anche un “fino alla fine”, lo stesso slogan utilizzato da Angel Di Maria. Paul Pogba ha utilizzato l’emoticon della faccina trionfante, ma soltanto per il ritorno in campo dopo il mese di stop: sette minuti che purtroppo non hanno cambiato il destino della squadra ma che restano importanti per il recupero del francese.

La voglia di rivincita

Il silenzio, l'amarezza e la rabbia dovrà trasformarsi ben presto in carica agonistica per affrontare il ritorno dei quarti di Europa League, giovedì a Lisbona in casa dello Sporting. Una Juventus ferita deve subito ricompattarsi e tirare fuori l'orgoglio in una gara che può valere l'intera stagione.

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