Juve, oltre la rabbia c'è un po' di speranza

I dubbi sul gol di Di Maria, ma anche l’impressione di aver tenuto testa al Napoli: la squadra di Allegri ha giocato una gara convincente dopo un periodo buio. È lo spirito per le due semifinali

Il 13 gennaio il Napoli aveva sovrastato la Juventus, dimostrando tutta la sua superiorità. Tre mesi dopo, ha strappato un successo esile, assottigliato dai dubbi sull’annullamento del gol di Angel Di Maria e, di quella superiorità, si è rivisto poco. Anzi, è la rabbia il sentimento che i bianconeri ereditano dalla sfida di ieri sera e non solo per quella discutibile chiamata del Var (Milik infila la gamba tra Lobotka e pallone, poi c’è lo scontro fra le tibie: siamo al sofismo arbitrale). Perché al netto dell’ennesima decisione “in dubio versus Juve” di una stagione stramba per il club, la frustrazione bianconera deriva dal non avere concretizzato una prestazione intensa e orgogliosa. Il Napoli, d’altronde, è... il Napoli, la squadra più forte del campionato, in questa annata anche una delle più forti d’Europa e la Juventus, questa Juventus, per poterlo battere deve crescere ancora e migliorare in fase offensiva, dove si arena tutta la buona volontà agonistica della squadra.

Juve migliore dell'ultimo mese

Il Napoli, ieri sera, ha forse compiuto l’ultimo passo verso il suo meritatissimo scudetto, con una vittoria che è il segno delle stagioni giuste, quelle in cui quando non arriva l’organizzazione, la qualità tecnica, il gioco e la forza dei singoli, viene in soccorso un pochino di fortuna. Giusto così. La Juventus, quando la rabbia sarà evaporata, potrà applicarsi in un esercizio di autoanalisi. Infatti, è stato chiaro fin dalle scelte di formazione che per Allegri non era quella di ieri la partita importante. Il che è frutto della logica, perché le due semifinali (prima quella contro l’inter di mercoledì) possono portare a un trofeo, mentre la sfida contro il Napoli era stata svuotata di qualsiasi significato dall’eccentrico “togli i punti, rimetti e ritogli” della giustizia sportiva. La mancanza di responsabilità ha, quindi, acceso la migliore Juventus da un mese a questa parte: alleggerita dal dovere del risultato, la squadra di Allegri ha giocato più sciolta, mostrandosi più propositiva di quanto lo sia stata nelle due partite con lo Sporting o contro Lazio e Sassuolo.

Juve, speranze per il finale di stagione

Niente di memorabile, intendiamoci, ma la Juventus ha retto l’impatto contro il super Napoli di cui sopra. Se dopo la partita di giovedì a Lisbona, c’era la sensazione che servisse molto, molto di più. Dopo la prestazione di ieri sera, la prospettiva è cambiata: la Juventus di ieri sera non deve temere né Siviglia, né Inter. La prestazione di ieri, con Di Maria, Pogba, Chiesa e Vlahovic in panchina, schiude speranze per un finale di stagione diverso. La Juventus, in questo momento, deve tornare a ragionare di calcio, anche per costruire il suo futuro che può incominciare dallo spirito di ieri, ma non accontentarsi dello spirito di ieri.

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