Nel dubbio, ha torto la Juventus: arbitri, Var e una stagione disgraziata

L’errore subito contro il Napoli è l’ultimo di una lunga serie: tra i casi più clamorosi la rete annullata in extremis contro la Salernitana

TORINO - Massimiliano Allegri al termine di Juventus-Napoli ha sfoderato un aggettivo perfettamente calzante per descrivere la stagione bianconera: surreale. Come se non bastassero i guai fuori dal campo - con una penalizzazione di -15 comminata a gennaio, poi tolta e in futuro chissà - anche ciò che succede nel rettangolo verde spesso lascia basiti. Gli errori arbitrali, che ovviamente non sminuiscono il trionfo del Napoli, non hanno condizionato in alcun modo la corsa scudetto, che mai ha riguardato da vicino la Juventus. Tuttavia, al termine del campionato, le disattenzioni rischiano di pesare sulla qualificazione alla prossima Champions League.

Matita rossa

Gli ultimi due episodi a sfavore dei bianconeri meritano la matita rossa. Il più recente è il richiamo al Var dell'arbitro Fabbri per il fallo di Milik su Lobotka nella metacampo azzurra, che ha portato all'annullamento del gol di Di Maria contro il Napoli. Un contrasto di gioco, sicuramente al limite, ma l'impatto non è chiaro al punto da scomodare il cosiddetto "on field review". A velocità normale si può fischiare, ma se ogni contrasto deve passare al setaccio del Var allora il mezzo tecnologico finirebbe per cambiare le normali dinamiche del calcio. I meriti di Raspadori, autore della rete valsa il successo azzurro all'Allianz Stadium, nessuno li mette in discussione.

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Il gol di Di Maria

Ma il sigillo di Di Maria, al minuto 83, avrebbe potuto cambiare indelebilmente un match bloccato sullo 0-0. Quello col Napoli è il secondo evento a sfavore nel giro di pochi giorni. Già, perché anche contro la Lazio prima di Pasqua la buona sorte non ha certo baciato la fronte della Juventus. Il vantaggio firmato Milinkovic-Savic è viziato da una spinta che, seppur di lieve entità, fa perdere completamente il tempo ad Alex Sandro. In caduta, il brasiliano si fa scavalcare dal pallone e per il serbo insaccare alle spalle di Szczesny è un gioco da ragazzi. Subito dopo la Juventus rialza la testa col pari di Rabiot, ma giocare all'Olimpico con la zavorra di dover rimontare sarebbe difficile per qualsiasi squadra al mondo.

Leggerezze arbitrali

Ma il campionario delle leggerezze arbitrali è ben più articolato. Inizia dalla prima giornata: Alex Sandro irrompe nell'area del Sassuolo e viene steso da Muldur, decisamente maldestro nell'intervento. Per Rapuano è tutto regolare. La Juventus vince 3-0, ma la svista resta. Il momento più assurdo del campionato, però, capita qualche settimana dopo. Contro la Salernitana, una gara che segnerà indelebilmente la storia degli orrori della Serie A. Milik realizza quello che poteva diventare il 3-2 finale, al termine di una rimonta epica. Bonucci, però, è in fuorigioco e viene ritenuto influente per un eventuale intervento di Sepe. Peccato, però, che a pochi passi dalla bandierina del corner Candreva tenga tutti in gioco.

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Disastro Banti

Il disastro al Var è firmato Banti, che non si accorge di nulla: errore che costa due punti e Allegri deve sperare che non diventino decisivi per la Champions League. Anche contro l'Inter, all'andata, la direzione di gara lascia il tempo che trova. Danilo al 63' chiude i conti con un mancino al volo da calcio d’angolo: è il momentaneo 2-0. Peccato che venga tutto vanificato. La coppia Doveri-Di Paolo – il primo in campo e il secondo al Var – annulla tutto. Il pallone calciato dal brasiliano nella traiettoria sfiora la mano dello stesso difensore bianconero, cinturato però in maniera clamorosa da De Vrij e quindi impossibilitato a gestire il proprio arto.

Il caso Juve-Atalanta

Gol o rigore? Niente di niente. Infine, Juventus-Atalanta. Al 7' imbucata splendida di Di Maria per Milik, che viene cinturato da Palomino e frana a terra in area di rigore. Per Marinelli, però, non ci sono gli estremi per fischiare. Anche per la lente d'ingrandimento del Var l'infrazione non viene commessa. Nel computo del 3-3 finale è ovviamente un caso che assume un'importanza capitale. Come le recenti sviste contro Lazio e Napoli. Incapaci di ridimensionare i meriti accumulati dalle due squadre nel corso della stagione, ma determinanti nell'accentuare oltremisura i demeriti della Juventus. 

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TORINO - Massimiliano Allegri al termine di Juventus-Napoli ha sfoderato un aggettivo perfettamente calzante per descrivere la stagione bianconera: surreale. Come se non bastassero i guai fuori dal campo - con una penalizzazione di -15 comminata a gennaio, poi tolta e in futuro chissà - anche ciò che succede nel rettangolo verde spesso lascia basiti. Gli errori arbitrali, che ovviamente non sminuiscono il trionfo del Napoli, non hanno condizionato in alcun modo la corsa scudetto, che mai ha riguardato da vicino la Juventus. Tuttavia, al termine del campionato, le disattenzioni rischiano di pesare sulla qualificazione alla prossima Champions League.

Matita rossa

Gli ultimi due episodi a sfavore dei bianconeri meritano la matita rossa. Il più recente è il richiamo al Var dell'arbitro Fabbri per il fallo di Milik su Lobotka nella metacampo azzurra, che ha portato all'annullamento del gol di Di Maria contro il Napoli. Un contrasto di gioco, sicuramente al limite, ma l'impatto non è chiaro al punto da scomodare il cosiddetto "on field review". A velocità normale si può fischiare, ma se ogni contrasto deve passare al setaccio del Var allora il mezzo tecnologico finirebbe per cambiare le normali dinamiche del calcio. I meriti di Raspadori, autore della rete valsa il successo azzurro all'Allianz Stadium, nessuno li mette in discussione.

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