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TORINO - Altri due anni con la Juventus, abbracciata nell'estate 2017 dopo essere cresciuto nelle giovanili bianconere e da oltre un lustro mai più abbandonata. Carlo Pinsoglio ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2025 e dunque, almeno per un altro biennio continuerà ad essere il terzo portiere della prima squadra. Che non è un ruolo banale, o perlomeno grazie al grande carattere del 33enne di Moncalieri ha assunto una dimensione nuova. Quella di un ragazzo che ama visceralmente quei colori e che anche dalla panchina sa infondere fiducia ai compagni impegnati in campo, a pochi passi da lui.
Indispensabile, a modo suo
Ma è la presenza quotidiana di Pinsoglio agli allenamenti alla Continassa a distribuire buonumore, pure nei momenti di maggiore difficoltà. La Juve attuale, in attesa di una vera ricostruzione, ad ogni modo può, deve, ripartire da alcuni punti fermi. Intoccabili. Come “Pinso", la cui simpatia («Dai un po' eh» resta il suo modo di caricare la compagnia) ed empatia ha contagiato tutti. Anche, a suo tempo, un tale Cristiano Ronaldo.
Il messaggio del club
La Juventus lo ha omaggiato così: «In un momento nel quale essere juventini assume un valore ancora più forte arriva la notizia del rinnovo di chi juventino lo è da sempre. Stiamo parlando di Carlo Pinsoglio che, infatti, ha rinnovato il suo contratto con la Juventus e resterà legato ai nostri colori per altri due anni, fino al 2025. Colori, quelli bianconeri, che il nostro portiere ha sempre difeso e sostenuto da quando ha vestito per la prima volta la nostra maglia nel Settore Giovanile fino al suo ritorno a Torino ormai sei anni fa. Pinso incarna e ha sempre incarnato lo spirito Juve ed è bello sapere di poter continuare a contare sulla sua energia, sui suoi incitamenti e sul suo sorriso. E poi non dimentichiamoci del suo apporto tra i pali, in allenamento e in partita quando chiamato in causa. Carlo è una presenza fondamentale nello spogliatoio bianconero e siamo felici che continuerà a esserlo anche nel prossimo futuro. E allora questa volta, tutti insieme, siamo noi a caricarlo: Dai un po’ eh, Pinso!».