Juventus, nel mondo iperconnesso non si vince solo in campo

I bianconeri hanno vinto nove degli ultimi dodici campionati, lo hanno fatto consecutivamente, ma nessuno sembra essersi accorto della portata dell'impresa sportiva compiuta
Juventus, nel mondo iperconnesso non si vince solo in campo© ANSA

Solo conoscendo la storia si possono dare fondamenta robuste al futuro. Nei giorni del centenario della Juventus degli Agnelli, è molto interessante leggere le parole di Giovanni De Luna, fra i più importanti storici in Italia che in questo frangente parla da bianconero pensante. De Luna sostiene che la gente della Juventus abbia bisogno di fissare qualche mito per costruirci sopra una fede più solida e meno dipendente dalle vittorie, perché forse il club è arrivato a un momento storico in cui vincere resta una cosa che conta tantissimo, ma non è più l'unica. Serve una narrativa diversa per raccontare la juventinità, soprattutto in un momento deprimente, con una squadra che non esalta e i risultati che mancano. Dare una profondità storica al proprio tifo, rinnovarne e irrobustirne l'identità e lo spirito di appartenenza: guardandosi indietro c'è tanto materiale per farlo.

Gli anniversari sono fondamentalmente delle convenzioni, non comportano cambiamenti concreti, ma restano una magnifica occasione per ripercorrere il passato, alla ricerca del strada per il futuro. La famiglia Agnelli non è mai stata per una comunicazione esuberante, il senatore Giovanni, fondatore della Fiat, usava dire: «Lascia che chiacchierino, loro parlano noi facciamo». Un manifesto di pragmatismo a cui si è sempre ispirato il modo di porsi della famiglia e delle sue creature, Juventus compresa. Il «neocalcio», come lo definisce brillantemente De Luna, ha bisogno di qualcosa di più, perché non si vince solo sul campo, ma anche sui giornali, sulle tv, sui social. La Juventus ha vinto nove degli ultimi dodici campionati, lo ha fatto consecutivamente, ma nessuno sembra essersi accorto della portata dell'impresa sportiva compiuta. Gli ultimi scudetti non sono neanche stati festeggiati in piazza. Tutto si è impantanato nell'abitudine e le vittorie sono diventate scontate e quasi insipide, di fronte alla salata frustrazione per la mancata vittoria della Champions.

L’anniversario dei cento anni degli Agnelli alla guida della Juventus, suggerisce il tifoso De Luna, può essere sfruttato per una ristrutturazione sentimentale per riportare alla luce le radici più profonde della juventinità, un lavoro che nella frenesia di uno scudetto dopo l’altro, non c’è mai stato il tempo e forse la voglia di fare. O anche solo riflettere su cosa è accaduto nell’ultimo secolo e specchiarsi nella storia per riscoprire la propria identità.

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