Danilo e Chiesa, la Juventus sbanca Empoli: Allegri insegue Milan e Inter

I bianconeri battono i toscani grazie ai gol del brasiliano e dell'esterno azzurro: la squadra di Max vola a 7 punti a -2 dai rossoneri e dai nerazzurri

Lì dove a maggio s'era toccato il fondo, e con la coincidenza bizzarra dello stesso arbitro di allora (il pugliese Ayroldi) a creare un pizzico di pathos in più, la Juventus ricomincia a correre forte, decisa, convinta del fatto che questa possa essere una stagione totalmente diversa, ché di penalizzazioni ne hanno tutti abbastanza. Una stagione che se non sarà da scudetto, quantomeno deve restituire ai bianconeri quel posto in Champions occupato sul campo, ma sottratto per le note vicende. A Empoli la Juve in assoluto controllo del match riprende il discorso con la vittoria grazie a un guizzo di Danilo in mischia su azione d'angolo e ad una fuga vincente di Chiesa, nel contesto di un match in cui gli sprechi non sono mancati. Epperò: due a zero e milanesi nel mirino, aspettando il derby.

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Intensi? Non sempre

Il capitano, dunque. Danilo sposta un equilibrio mai davvero percettibile esultando da capitano e con il 6 in bella vista nel giorno del ricordo di Scirea (e una rete gliel'avevano già annullata per carica su Berisha). Ma non sarà l'unica buona notizia per Allegri, che rispetto a Juve-Bologna ne cambia quattro, incluso Weah, evidentemente bisognoso di una sosta ai box. McKennie si trasforma da esubero dell'estate a mangia-gol assicurando comunque il suo peso alla manovra, Kostic al debutto dopo settimane di chiacchiere mercatare ci mette buona volontà, sebbene Cambiaso sembri avere ancora tutto un altro passo, Rabiot fa il suo pure in fase difensiva. Il ritmo e l'intensità, predicati come il mantra dell'annata bianconera, non toccano picchi sbalorditivi, anzi, ma la partita è talmente in controllo che sembra non essercene bisogno. Il tutto, naturalmente, fatta la tara all'avversario: l'Empoli, che per ora è poca cosa, senza gol segnati - nessuno come i toscani in questa Serie A - né punti dopo tre turni di campionato nonostante il trio Baldanzi-Caputo-Cambiaghi godesse di un certo credito.

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Da Vlahovic a Pogba: segnali

Il mismatch, insomma, è evidente e neanche un rigore malamente calciato da Vlahovic (potenziale 0-2) deturpa il quadro. Un quadro in cui Chiesa non è l'elemento più centrato, soprattutto per il gol che l'ex viola si pappa praticamente a porta spalancata nel secondo tempo. La rete del 2-0 su assist di Milik (ottimo impatto per il polacco, che prende pure la traversa nel finale) libera l'istinto di Fede affamato più che mai, offuscando velleità di pareggio empolesi, in verità molto eventuali. Però la sensazione che il vero Chiesa debba ancora venire rimane. Vlahovic, dal canto suo, è dentro il contesto, ma attenzione. Del serbo, nel duello ingaggiato con Berisha soprattutto nel primo tempo, si contano più omissioni che bei gesti: parla - praticamente da solo - il rigore che DV9 indirizza sul pancione dell'albanese, bravo nell'intuizione anche se non serviva un portiere doc per respingere quel tiro. E Dusan, ahilui, torna protagonista in negativo anche sul gol annullato a Pogba, che fa esplodere un destro simil-Pogboom di un decennio fa, ma è tutto inutile perché Vlahovic fa sponda in posizione di fuorigioco. Il numero 10 sembra dare sicurezza e fa impennare l'autostima a chi lo circonda. Ma a 10' dalla fine la fitta che verrà confermata da Allegri nel post partita e che lascia il retrogusto amaro a questa vittoria.

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Lì dove a maggio s'era toccato il fondo, e con la coincidenza bizzarra dello stesso arbitro di allora (il pugliese Ayroldi) a creare un pizzico di pathos in più, la Juventus ricomincia a correre forte, decisa, convinta del fatto che questa possa essere una stagione totalmente diversa, ché di penalizzazioni ne hanno tutti abbastanza. Una stagione che se non sarà da scudetto, quantomeno deve restituire ai bianconeri quel posto in Champions occupato sul campo, ma sottratto per le note vicende. A Empoli la Juve in assoluto controllo del match riprende il discorso con la vittoria grazie a un guizzo di Danilo in mischia su azione d'angolo e ad una fuga vincente di Chiesa, nel contesto di un match in cui gli sprechi non sono mancati. Epperò: due a zero e milanesi nel mirino, aspettando il derby.

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