Plusvalenze, Juve e Prisma: cosa resterà di accuse così gravi e pesanti?

Si attende il verdetto della Cassazione che potrebbe spostare l’inchiesta a Milano, dichiarando l’incompetenza territoriale degli inquirenti torinesi

Un anno fa i pm di Torino volevano arrestare Andrea Agnelli. Arrestare. Il Giudice per le indagini preliminari respinse la richiesta non senza alzare il sopracciglio. Oggi la Cassazione potrebbe spostare l’inchiesta a Milano, dichiarando l’incompetenza territoriale degli inquirenti torinesi.

Un po’ come dire che le indagini, che hanno terremotato la Juventus negli ultimi due anni, le avrebbe dovute iniziare e portare avanti la Procura di Milano. La Procura che, per intendersi, sulle questioni plusvalenze e calciomercato dell’Inter ha aperto e chiuso un fascicolo senza alcuna conseguenza per il club e la sua dirigenza. Ma questo può essere, lo ammettiamo, un ragionamento capzioso e prematuro. Se l’inchiesta verrà spostata, vedremo cosa succederà e come valuteranno i magistrati milanesi le pesantissime accuse dei loro colleghi nei confronti della Juventus.

L'inchiesta Juve perde pezzi: giustizia sportiva frettolosa?

Tuttavia se l’inchiesta verrà spostata a Milano, perderà un po’ della sua forza. E questo dopo: che uno dei pm si è fatto da parte dopo il molto rumore generato da certe sue pubbliche dichiarazioni di antipatia nei confronti della Juventus; che la Procura di Bologna non ha ravvisato niente di rilevante nell’operazione Orsolini (una di quelle per la quale la Juventus è stata condannata); che nell’ultimo calciomercato si sono verificate situazioni clamorosamente simili a quelle per le quali la Juventus ha pagato con dieci punti e un danno da cento milioni. E se l’inchiesta continuasse a perdere i pezzi, verrebbe da chiedersi se, ancora una volta, se la giustizia sportiva non sia stata frettolosa. Ma, appunto, non è il caso di commettere lo stesso errore.

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