Il caso Pogba è ancora tutto da chiarire: mentre si attendono i risultati delle controanalisi filtrano indiscrezioni sulla natura della positività al testosterone riscontrata nel corso del test effettuato alla Dacia Arena in occasione di Udinese-Juventus, prima giornata di campionato.
La causa non risiederebbe in una pomata ma in un integratore consigliato da uno dei medici che il centrocampista bainconero è solito consultare in America e al quale si affida quando va a Miami. Il sospetto è che, vigendo regole diverse oltreoceano, il prodotto potrebbe essere legale negli Stati Uniti e illegale in Europa.
Le parole dell'agente di Pogba, Rafaela Pimenta
"Attendiamo le controanalisi e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole". Queste le prime dichiarazioni dell'agente di Pogba, Rafaela Pimenta, che cura gli interessi di Paul dagli albori della sua carriera.
Qualora venisse confermata la positività del giocatore, significherebbe che c’è stata una leggerezza da parte del Polpo, con l’ipotesi di assunzione involontaria di una sostanza. Gravissima, trattandosi di una professione in cui, si sa, ci sono controlli continui e ogni medicina, pomata o integratore assunto deve essere segnalato per evitare, appunto, rischi. Siamo sempre sul piano delle supposizioni perché solo le controanalisi daranno certezze. Ma quello che si può escludere, con ragionevole sicurezza, è la volontarietà del gesto: il testosterone non migliora in maniera evidente le prestazioni (veniva usato dai culturisti decenni fa ed è un metodo desueto) e può essere assunto in tanti modi, anche inconsapevolmente.