Juve, così no: errori e Berardi. Gatti e Szczesny, un incubo

La squadra di Allegri paga disattenzioni e scarsa concentrazione: prima sconfitta. Il Sassuolo cala il poker e ora con il Lecce i bianconeri non possono sbagliare
Juve, così no: errori e Berardi. Gatti e Szczesny, un incubo© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Altro che scatto in avanti per il sorpasso che l'avrebbe portata per una notte in testa alla classifica. La Juventus in casa del Sassuolo offre il passo del gambero e il patatrac comincia con una papera clamorosa del suo unico uomo vestito di rosso..., il portiere Szczesny. Perché di fatto è lui a complicare i piani di una partita che in realtà la Juventus aveva interpretato bene nella fase iniziale. Il numero uno regala di fatto due reti e mezzo su quattro agli emiliani e così la doppia rimonta bianconera assume i contorni ancora più marcati di beffa. Perché, sì, la Juve concede troppo agli avversari nella propria metà campo ma bisogna ricordare che giocare quasi sempre in salita non aiuta.

Una giustificazione che però non basta per spiegare la Juventus troppo leggera. E così i torinesi non onorano il senso del dovere. Nel senso che in casa del Sassuolo avrebbe dovuto vincere per mettere sul treno di ritorno per Torino i tre punti del successo che avrebbero permesso di riprovare il brivido del primo posto grazie all'anticipo. Invece nessun premio per la scelta di Allegri che per la prima volta dopo 112 partite ripropone la stessa formazione dando così fiducia alla coppia d'attacco Chiesa-Vlahovic, McKennie e Kostic sulle fasce e il trio di centrocampo che vede Locatelli in regia con alfieri Rabiot e Miretti. La verità è che la Juve non approfitta della settimana senza coppe europee e così il danno risulta doppio. Dall'altra parte del campo i neroverdi in versione cromatica giallo fluorescente del Sassuolo attapirati da tre sconfitte in 4 partite e appesi alle giocate del proprio leader, quel Domenico Berardi che avrebbe voluto indossare la maglia a strisce bianconere con un intrigo estivo che ha richiesto parecchio inchiostro per riuscire a scrivere tutto.

Berardi era da rosso?

Donisi al Mapei Stadium Dionisi disegna un ambizioso 4-2-3-1 per mettere pressione alla fonte gioco torinese. Dopo 5 minuti prima occasione da rete sulla testa di Vlahovic imbeccato da Chiesa ma il serbo non trova la palla, quindi è Rabiot 120 secondi dopo a sprecare con un sinistro esterno troppo largo. Ma al 12' Laurientè, sotto la pioggia diventata battente, segna un gollonzo grazie alla complicità della papera di Szczesny su un tiro violento ma non impossibile da fuori area, di fatto la sostanza non cambia. Nove minuti dopo, senza nessun affanno, la Juve trova il pareggio grazie a un assist al bacio di Chiesa per McKennie che sottoporta interviene insieme a Vina autore dell'ultimo tocco per l'autogol. Il canovaccio è chiaro con i bianconeri a controllare il pallino del gioco sfruttando al meglio gli inserimenti di McKennie sulla destra e la buona vena di Chiesa. Ma che la serata sia destinata a diventare balorda lo si capisce in maniera nitida al 41' quando si materializza il nuovo vantaggio del Sassuolo con un sinistro di prima da fuori area di Berardi che spedisce la palla sul palo lontano dove il polacco non può arrivare. Nella ripresa Allegri riparte con Fagioli al posto di Miretti e Iling che sostituisce Kostic. Ma la gara dovrebbe vedere cambiare gli equilibri all'ora di gioco quando Berardi non riceve il rosso ma solo il giallo per un fallo duro sulla tibia di Bremer. Al 78' poi ci pensa Chiesa di destro a rimettere in equilibrio il risultato con un tiro di prima sporcato leggermente da Erlic.

Juve, errori su errori

Ma è un sabato nero per la Juve. Cinque minuti dopo altro intervento difettoso di Szczesny su tiro di Laurientè e sulla ribattuta ecco Pinamonti che di testa ribatte in rete lasciato colpevolmente libero da Danilo. Poi nel recupero Defrel prende la traversa mentre Gatti regala una autorete incredibile mandando nella propria porta un rilancio di Szczesny che anche in questo caso non è esente da colpe: non doveva calciare lui la punizione a fianco dellalinea laterale e avrebbe dovuto cercare il lancio lungo invece che questo appoggio pericoloso perché il difensore era marcato in zona. Ora Allegri dovrà resettare subito il ko: martedì sera alle 20.45 ecco un'altra "provinciale". A Torino per il turno infrasettimanale arriva il Lecce. Vietatissimo lo sbaglio bis.

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