CdA Juve e caso Pogba: 24 ore decisive per i bianconeri, novità e dettagli

Domani il CdA tra bilancio e aumento di capitale. Oggi il francese si sottopone alle controanalisi per la positività: se confermata, arriverà il divorzio

TORINO - Posticipato di quindici giorni, il Cda della Juventus per approvare il bilancio 2022-23 si terrà domani. Uno slittamento tecnico voluto dai consiglieri per avere un supplemento di documentazione legata al calciomercato ed essere così ancora più rigorosi, riguardare i conti e perfezionare la relazione, visti gli occhi particolarmente vigili della Consob, prima di dare l’ok al loro primo bilancio. Già, per il nuovo Cda, che si è insediato il 18 gennaio dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e del precedente Cda, ed è composto oltre che dal presidente Gianluca Ferrero, dall’ad Scanavino, dalla commercialista Fioranna Negri, dall’avvocato Laura Cappiello e dal manager Diego Pistone, si tratta del primo rendiconto che riassume la situazione contabile della Juventus dopo le difficoltà della passata stagione quando il bilancio venne riscritto in seguito ai rilievi sui conti in relazione alle cosiddette manovre stipendi.

Juventus, ecco i numeri

I conti dell’esercizio chiuso il 30 giugno 2023 dovrebbero registrare perdite per circa 115 milioni, dimezzate rispetto ai 239 milioni di rosso dello scorso anno. Il dato va preso con cautela perché i numeri della Juventus sono quelli riportati nella semestrale di Exor e potrebbero subire ulteriori aggiustamenti, anche se già comprendono la svalutazione dovuta alla cessione di Leonardo Bonucci. Per il club sarebbe il sesto bilancio in rosso consecutivo, ma i segnali sono incoraggianti: il fatturato dell’esercizio 2022-23 dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni, in crescita rispetto ai 443 milioni del 2021-22. Accanto ai ricavi in aumento grazie al ritorno a pieno regime dello Stadium dopo gli anni di restrizioni a causa della pandemia, c’è il considerevole contenimento delle spese per la gestione della rosa, tra monte ingaggi e ammortamento dei cartellini.

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La Juve guarda a futuro

Proprio con l’insediamento della nuova dirigenza è stato varato un progetto triennale improntato sulla sostenibilità: mantenere alta la competitività, tornando protagonisti sulla scena nazionale e poi internazionale, senza compiere follie sul mercato, ma attingendo anche dalla Next Gen. Senza la Champions e i ricavi Uefa che si aggirano, in media, sugli 80 milioni, il prossimo esercizio è destinato a essere ancora in perdita, ragione per cui nel Cda di domani i consiglieri ragioneranno anche su un possibile aumento di capitale per chiederne la votazione all’assemblea, che si terrà così nella terza decade di novembre. E sarebbe il quarto nell’arco degli ultimi 12 anni: 120 milioni nel 2011 legati alla costruzione dello Stadium, 300 milioni a fine 2019 correlati ai costi per l’acquisto e l’ingaggio di Cristiano Ronaldo, 400 a fine 2021. Nonostante la posizione di John Elkann che nell’Investor Day del novembre scorso aveva sottolineato come "la Juventus non ha bisogno di un nuovo aumento di capitale" e la risposta a un socio a gennaio da parte del Cda in cui veniva sottolineato che "il Piano Triennale per gli esercizi 2022/23 2024/25, approvato dalla Società nel giugno 2022, non prevede l’implementazione di aumenti di capitale" la situazione economica e patrimoniale, con il calo del patrimonio netto al 30 giugno 2023 farebbero propendere per una nuova immissione di denaro.

Pogba, arrivato il giorno della verità

Oggi presso il laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma sono in programma le controanalisi sulla provetta B di Paul Pogba, trovato positivo al testosterone dopo Udinese-Juventus. Se l’esito dovesse confermare la presenza di testosterone, inizierà la fase istruttoria e il centrocampista francese avrà sette giorni di tempo per presentare le memorie difensive o chiedere di essere interrogato. In caso di squalifica (il massimo è di 4 anni), la Juventus potrà rescindere il contratto.

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TORINO - Posticipato di quindici giorni, il Cda della Juventus per approvare il bilancio 2022-23 si terrà domani. Uno slittamento tecnico voluto dai consiglieri per avere un supplemento di documentazione legata al calciomercato ed essere così ancora più rigorosi, riguardare i conti e perfezionare la relazione, visti gli occhi particolarmente vigili della Consob, prima di dare l’ok al loro primo bilancio. Già, per il nuovo Cda, che si è insediato il 18 gennaio dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e del precedente Cda, ed è composto oltre che dal presidente Gianluca Ferrero, dall’ad Scanavino, dalla commercialista Fioranna Negri, dall’avvocato Laura Cappiello e dal manager Diego Pistone, si tratta del primo rendiconto che riassume la situazione contabile della Juventus dopo le difficoltà della passata stagione quando il bilancio venne riscritto in seguito ai rilievi sui conti in relazione alle cosiddette manovre stipendi.

Juventus, ecco i numeri

I conti dell’esercizio chiuso il 30 giugno 2023 dovrebbero registrare perdite per circa 115 milioni, dimezzate rispetto ai 239 milioni di rosso dello scorso anno. Il dato va preso con cautela perché i numeri della Juventus sono quelli riportati nella semestrale di Exor e potrebbero subire ulteriori aggiustamenti, anche se già comprendono la svalutazione dovuta alla cessione di Leonardo Bonucci. Per il club sarebbe il sesto bilancio in rosso consecutivo, ma i segnali sono incoraggianti: il fatturato dell’esercizio 2022-23 dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni, in crescita rispetto ai 443 milioni del 2021-22. Accanto ai ricavi in aumento grazie al ritorno a pieno regime dello Stadium dopo gli anni di restrizioni a causa della pandemia, c’è il considerevole contenimento delle spese per la gestione della rosa, tra monte ingaggi e ammortamento dei cartellini.

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