Chiesa, l'infortunio e Milan-Juventus: l'esito degli esami

Il bianconero non ha recuperato dal problema muscolare in tempo per l'Inghilterra ed è tornato dal ritiro dell'Italia “dispiaciutissimo”

BARI - Niente da fare: Federico Chiesa ha alzato bandiera bianca e ha lasciato il ritiro di Coverciano per tornare a Torino. Il fastidio alla coscia non è passato e il “percorso” studiato con lo staff azzurro si è rivelato inefficace per provare a giocare martedì contro l'Inghilterra. Lo ha spiegato Luciano Spalletti: «Oggi (ieri, ndr) Chiesa ha provato ed era soltanto al 30 per cento. Sentiva dolore e dunque il tempo verso martedì (quando si giocherà a Wembley; ndr) era ormai ristretto: avrebbe dovuto essere al 70, domani andar forte, doman l'altro fortissimo. Non ce la fa e così lo si manda via, inutile tenerlo per nulla. Lui era dispiaciuto. Anzi, dispiaciutissimo perché è la seconda volta di fila che non gli riesce di giocare...».

La volta scorsa, nel raduno di settmbre che ha portato alle gare contro Macedonia e Ucraina, Chiesa lasciò il ritiro praticamente subito, anche allora alle prese con fastidi muscolari, ma il tempo gli permise di recuperare per la gara contro la Lazio, durante la quale segnò anche. Stavolta, invece, è arrivato a Coverciano dopo aver saltato il derby e ha messo in pista una anomalia rara: quella di un giocatore che risponde alla convocazione della Nazionale dopo aver saltato la gara con il proprio club.

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Chiesa out per l'Italia, parla Spalletti

Ma alle situazione strane Spalletti si è già abituato, peraltro con una certa gratificazione perché ha potuto già mettere in pratica la sua filosofia di massima collaborazione con i club: «Sono successe diverse cose che hanno reso chiarezza sul tipo di rapporto che vogliamo avere con club – ha spiegato il ct – È successo di tutto in queste convocazioni: chi è tornato senza giocare e ha pure segnato, chi è venuto senza giocare e non ce l'ha fatta… E, ripeto: Chiesa era dispiaciutissimo. E chi ha fatto la cosa inversa come Zaccagni che si è curato per qualche giorno a Formello ed ora è qui con noi. Gli stiamo monitorando la caviglia e confidiamo che per Wembley sia pronto. E noi saremo a posto…».

Chiesa vuole Milan-Juventus

La Juventus, invece, si trova ancora alle prese con il grattacapo relativo a Chiesa che non riesce a togliersi di dosso il “fastidio” alla coscia che lo penalizza. E questo nonostante gli esami clinici effettuati sia in bianconero sia in azzurro abbiano escluso qualsiasi tipo di lesione. Così, si è deciso di provare a percorrere la strada del recupero che, però, si è rivelata insufficiente e, ora la palla passa interamente nel campo della Juventus che dovrà cercare di completare il recupero in vista della gara contro il Milan alla ripresa del campionato: Chiesa farà di tutto per non saltare l’appuntamento. Già gli è toccato guardare il derby da spettatore in tribuna e adesso freme per tornare protagonista. Allegri gli parlerà, cercherà di capire e spera in un suo recupero. Intanto, questa sera si godrà la titolarità di Moise Kean che Spalletti schiererà in attacco da esterno di sinistra: un'altra tappa nel suo percorso di crescita.

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BARI - Niente da fare: Federico Chiesa ha alzato bandiera bianca e ha lasciato il ritiro di Coverciano per tornare a Torino. Il fastidio alla coscia non è passato e il “percorso” studiato con lo staff azzurro si è rivelato inefficace per provare a giocare martedì contro l'Inghilterra. Lo ha spiegato Luciano Spalletti: «Oggi (ieri, ndr) Chiesa ha provato ed era soltanto al 30 per cento. Sentiva dolore e dunque il tempo verso martedì (quando si giocherà a Wembley; ndr) era ormai ristretto: avrebbe dovuto essere al 70, domani andar forte, doman l'altro fortissimo. Non ce la fa e così lo si manda via, inutile tenerlo per nulla. Lui era dispiaciuto. Anzi, dispiaciutissimo perché è la seconda volta di fila che non gli riesce di giocare...».

La volta scorsa, nel raduno di settmbre che ha portato alle gare contro Macedonia e Ucraina, Chiesa lasciò il ritiro praticamente subito, anche allora alle prese con fastidi muscolari, ma il tempo gli permise di recuperare per la gara contro la Lazio, durante la quale segnò anche. Stavolta, invece, è arrivato a Coverciano dopo aver saltato il derby e ha messo in pista una anomalia rara: quella di un giocatore che risponde alla convocazione della Nazionale dopo aver saltato la gara con il proprio club.

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