"Cambiaso, così la Juve lo ha soffiato all'Inter. Giuntoli lo voleva 4 anni fa"

Intervista a Giovanni Bia, agente del calciatore, che racconta i sogni dell’esterno bianconero a segno con il Verona: "Andrea tiene molto anche alla Nazionale, ce la farà"
"Cambiaso, così la Juve lo ha soffiato all'Inter. Giuntoli lo voleva 4 anni fa"© Manuela Viganti/Agenzia Aldo Liverani sas

"Veder segnare da Andrea il primo gol con la maglia della Juventus è stata una gioia immensa. Una rete pesantissima e a tempo scaduto: sembrava un film, tanto che mi sono messo a piangere di gioia. Mentre lo vedevo esultare, mi sono passate nella mente tutte le esperienze vissute insieme. Gli anni in Serie D e C, il grave infortunio al crociato, i tanti sacrifici ma anche la voglia di non arrendersi mai, che l’hanno portato in alto fino a vestire la maglia bianconera". Ha la voce ancora un po’ emozionata il suo agente, Giovanni Bia, nel rivivere i minuti finali di Juve-Verona.

La parabola di Cambiaso sembra una favola.

"Lo è, perché lui vive tutto con la genuinità di un bambino che gioca per la prima volta a pallone al parco con gli amici. Guardate il sorriso che ha stampato in volto dopo il gol e le braccia alzate al cielo: c’è l’emozione pura di chi ama il calcio".

A proposito: sui social spopola la foto di Andrea da bambino con la maglia della Juve.

"È diventata virale. Quel giorno del 2010 a Marassi c’era Genoa-Juve e Andrea scese in campo con la maglia bianconera all’ingresso delle squadre: era destino che da grande riuscisse a indossarla da protagonista".

Cambiaso come ha festeggiato il gol?

"Il primo pensiero è stato per la sua famiglia, che gli è sempre stata vicino e poi ci siamo messi subito a parlare di come poter migliorare. In settimana io e lui facciamo tante sessioni video per studiare e riguardare i movimenti delle gare. Andrea è fatto così: non si gode troppo il momento, è un maniaco del perfezionismo. Non stacca mai un secondo e spinge al massimo: il suo obiettivo è quello di restare per 15 anni alla Juve".

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Da fuori colpisce la grande serietà di Andrea.

"Cambiaso è una mosca bianca nel mondo del calcio. Un ragazzo di altri tempi. Il fidanzato ideale da presentare alla propria figlia. Le racconto questa a testimonianza della sua semplicità: quando viene a casa mia a mangiare, vuole sempre sparecchiare la tavola. Andrea è educatissimo e di sani valori come ce ne sono pochi oggi. Tanto che ha mai chiesto di parlare di soldi in nessuna trattativa".

Cambiaso è approdato a Torino al momento giusto.

"L’anno scorso il giorno dopo aver firmato con la Juve siamo andati in prestito a Bologna e non ha battuto ciglio. Lo step con Motta è stato importante. Ha avuto la maturità di arrivare alla Juve pronto per giocarci, senza affrettare i tempi. Con Andrea non ci siamo mai trovati in disaccordo su nessuna decisione. Lui sa ascoltare: pochi calciatori lo fanno e cosi rende tutto più semplice nella gestione a me e ai miei collaboratori Luca Dell’Amico e Massimo Manganelli".

La Juve anticipò nell’estate 2022 la concorrenza dell’Inter. Come andò la trattativa?

"Cherubini e Manna ci credevano tanto e hanno speso quasi 9 milioni per prenderlo dal Genoa. Un investimento importante che ha permesso di anticipare la concorrenza dell’Inter. Ausilio lo voleva fortemente, ma i nerazzurri in quel momento non potevano chiudere e la Juve è stata brava a inserirsi".

Si dice che Giuntoli lo apprezzasse dai tempi della Serie C…

"Tutto vero. Cristiano lo voleva già, quando Andrea era all’Alessandria. Lo conosce a menadito".

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Lei è stato un difensore importante. Il segreto di questa Juve è la retroguardia?

"Fare 7 clean sheet in 10 gare significa avere una solidità pazzesca. Dietro c’è tutta gente umile che ha fame di successi. Giocano con grinta e prendono alti gli avversari. Marcano sempre in avanti e così accorciano il campo coi 2 braccetti che vanno in aggressione sugli avversari. In questo modo mettono 60 metri di campo tra gli avversari e la porta".

Dopo i campionati vinti in D (Albissola) e B (Empoli) adesso Andrea sogna il tricolore?

"Non c’è due senza tre… La Juve la vedo molto bene: è solida e ha il vantaggio enorme che non fa le coppe. Con questa fame e umiltà i bianconeri andranno lontano. E poi c’è una cosa che mi piace tanto…".

Quale?

"Sanno pure soffrire per portare a casa vittorie sporche. In questo c’è tanto di Allegri. Anche col Verona stava facendo dei cambi e poi ha saputo aspettare. Max è un fenomeno nella lettura e nella gestione di momenti all’interno della partita".

Il prossimo sogno da realizzare per Cambiaso è a tinte azzurre?

"Andrea tiene molto alla Nazionale. Punta a essere convocato. Ovunque entra in punta di piedi, ma poi riesce a prendersi il suo spazio: sono sicuro che ce la farà anche con l’Italia".

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"Veder segnare da Andrea il primo gol con la maglia della Juventus è stata una gioia immensa. Una rete pesantissima e a tempo scaduto: sembrava un film, tanto che mi sono messo a piangere di gioia. Mentre lo vedevo esultare, mi sono passate nella mente tutte le esperienze vissute insieme. Gli anni in Serie D e C, il grave infortunio al crociato, i tanti sacrifici ma anche la voglia di non arrendersi mai, che l’hanno portato in alto fino a vestire la maglia bianconera". Ha la voce ancora un po’ emozionata il suo agente, Giovanni Bia, nel rivivere i minuti finali di Juve-Verona.

La parabola di Cambiaso sembra una favola.

"Lo è, perché lui vive tutto con la genuinità di un bambino che gioca per la prima volta a pallone al parco con gli amici. Guardate il sorriso che ha stampato in volto dopo il gol e le braccia alzate al cielo: c’è l’emozione pura di chi ama il calcio".

A proposito: sui social spopola la foto di Andrea da bambino con la maglia della Juve.

"È diventata virale. Quel giorno del 2010 a Marassi c’era Genoa-Juve e Andrea scese in campo con la maglia bianconera all’ingresso delle squadre: era destino che da grande riuscisse a indossarla da protagonista".

Cambiaso come ha festeggiato il gol?

"Il primo pensiero è stato per la sua famiglia, che gli è sempre stata vicino e poi ci siamo messi subito a parlare di come poter migliorare. In settimana io e lui facciamo tante sessioni video per studiare e riguardare i movimenti delle gare. Andrea è fatto così: non si gode troppo il momento, è un maniaco del perfezionismo. Non stacca mai un secondo e spinge al massimo: il suo obiettivo è quello di restare per 15 anni alla Juve".

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