Juve, chi è il giocatore più simpatico della tua storia? La Top 10

I calciatori che sapevano fare gol con una battuta e smontare l'ansia con ironia: la nostra classifica
Juve, chi è il giocatore più simpatico della tua storia? La Top 10

"Quando sai ridere, sai dribblare la vita", diceva George Best, uno che si intendeva sia di dribbling che di vita e conosceva il valore di una risata, prima, dopo e durante una partita, perché il calcio non è solo tensione agonistica e ricerca spasmodica del successo. Anzi, spesso capita che quelli che il successo lo raggiungono davvero sono quelli che sanno ridere più degli altri e certe tensioni sanno scioglierle nell’ironia che, come spiegava Platini, è "un cacciavite che ti consente di smontare i problemi pezzo per pezzo, facendoli sembrare più piccoli".

10) Weston McKennie

Simpatico a pelle, perché capisci subito che non prenderà mai sul serio niente, il che può essere un problema, ma talvolta anche una piccola soluzione.

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9) Roberto Baggio

Non è un cabarettista, ma un comico alla Buster Keaton, faccia seria anche quando pronuncia battute che segano in due e cogli solo dal luccichìo degli occhi che sta scherzando.

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8) Gianluigi Buffon

Qualche tempo fa ha postato un rinvio lunghissimo a pescare un suo attaccante nella trequarti avversaria. E ha commentato: "Costruzione dal basso, Buffon edition". Sa sorridere almeno quanto sapeva parare.

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7) Angelo Di Livio

Battutista romano, quindi affilato e ironico, come la sua finta a fondo campo, con la quale prendeva in giro i terzini avversari.

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6) Stefano Tacconi

Uno che è in grado di prendere in giro anche la morte, figuriamoci avversari, compagni, allenatori e dirigenti. Guascone, fracassone, ma sempre pronto a ridere.

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5) Domenico Marocchino

"Tutta la mia vita è stata un percorso al contrario. Per esempio quando giocavo fumavo come una vaporiera, quando ho smesso ho dimenticato le sigarette", Marocchino non è in grado di raccontarvi qualcosa senza prendervi in giro o prendersi in giro. Bisogna mettersi comodi e prepararsi.

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4) Michel Platini

"All’Avvocato regalai uno dei miei Palloni d’Oro. Mi chiese se era veramente d’oro e gli risposi: Avvocato, ma secondo lei se fosse statao veramente d’oro gliel’avrei regalato? Ma lui rimase colpito dal bigliettino: “ecco una delle poche cose che non può comprare”. Lo divertì molto, ma qualche giorno dopo mi mandò a casa una copia perfetta del Pallone d’Oro, tutta di platino". Michel Platini, semplicemente uno dei più geniali battutisti del calcio, anche quando spiegò una grande verità: "Non mi intervistate tutti i giorni. Anche Einstein, intervistato tutti i giorni, avrebbe detto qualche cagata ogni tanto".

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3) Gianluca Vialli

Immenso in campo, esilarante fuori. Scherzomane, è quello che alla foto di squadra scatta un secondo prima del flash e si abbassa i pantaloncini mostrando il sedere al fotografo. A volte riusciva a coinvolgere perfino Lippi nelle sue scenette nello spogliatoio, scegliendo la vittima fra quelli che se la prendevano di più. E se volete godervi un Vialli comico doc andate a cercare su Internet il suo reportage dietro le quinte di Juve-Real del 1996.

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2) Ciro Ferrara

"Ma chi è sto Ciro Ferrara?", diceva Ciro Ferrara, camuffato in uno spot pubblicitario di qualche anno fa. L’autoironia è sempre stata una delle sua armi più affilate: l’ha sempre usata da giocatore, adesso la sfodera con classe, raccontando il suo calcio e facendo venire a tutti una grande nostalgia.

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1) Patrice Evra

"I love this game ah ah ah", una risata che fa invidia a Eddie Murphy e un’espressione che farebbe comodo al cinema. Dopo aver fatto la differenza sulla fascia, Evra cambia il modo di raccontare il calcio, sdrammatizzando, rompendo gli schemi, dicendo verità che tutti sanno, ma che nessuno ha il coraggio di dire. Lui svela tutto ridendo, anche la profonda saggezza di una vita particolare.

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"Quando sai ridere, sai dribblare la vita", diceva George Best, uno che si intendeva sia di dribbling che di vita e conosceva il valore di una risata, prima, dopo e durante una partita, perché il calcio non è solo tensione agonistica e ricerca spasmodica del successo. Anzi, spesso capita che quelli che il successo lo raggiungono davvero sono quelli che sanno ridere più degli altri e certe tensioni sanno scioglierle nell’ironia che, come spiegava Platini, è "un cacciavite che ti consente di smontare i problemi pezzo per pezzo, facendoli sembrare più piccoli".

10) Weston McKennie

Simpatico a pelle, perché capisci subito che non prenderà mai sul serio niente, il che può essere un problema, ma talvolta anche una piccola soluzione.

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