Pogba shock, la Procura antidoping durissima: "Quattro anni di squalifica"

Il centrocampista della Juventus era risultato positivo al controllo dopo la prima gara stagionale della squadra di Allegri vinta in casa dell’Udinese

La Procura antidoping ha concluso l’iter processuale che vedeva al centro dell’indagine Paul Pogba per sostanze proibite che rimandano al testosterone. Al termine degli accertamenti la richiesta di squalifica si è concretizzata in 4 anni. Ora bisognerà vedere quale sarà la contromossa difensiva del giocatore francese. Pogba era risultato positivo lo scorso 20 agosto, in occasione di Juventus-Udinese, gara che non lo aveva neanche visto entrare in campo da sostituto. Le successive controanalisi svolte al laboratorio romano dell’Acqua Acetosa, avevano poi confermato la positività al Dhea.

Pogba positivo al Dhea, cos'è e cos'è cambiato nella difesa

Dalle controanalisi effettuate nel laboratorio dell'Acqua Acetosa, il centrocampista francese non è risultato positivo al testosterone, ma a una nuova sostanza che modifica gli scenari. Si tratta del Dhea, ovvero il deidroepiandrosterone, noto anche come "ormone della giovinezza". È l'ormone steroideo maggiormente presente nel corpo umano, un contaminatore classico di decine di prodotti contro l'invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare. Questa è stata una rivelazione che ha cambiato lo scenario della difesa dell'ex Manchester United, spingendo a sottolineare la tesi dell'integratore contaminato.

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Pogba positivo, le parole dell'agente Pimenta

Rafaela Pimenta, procuratrice del centrocampista francese della Juventus aveva commentato così la notizia:"La cosa certa è che Paul non ha mai voluto infrangere le regole, aspettiamo le controanalisi". Gli esami hanno poi confermato la positività e ora c'è lo spettro di una carriera al capolinea.

Pogba, la Procura chiede quattro anni: la strategia difensiva

La conferma della positività di Pogba, accertata dalle controanalisi, e l'assenza di una volontà di patteggiamento ha portato inevitabilmente alla richiesta di squalifica da parte della Procura antidoping. Per il calciatore francese sono stati chiesti quattro anni di squalifica, il massimo della pena. 

Ora la strategia difensiva è al passaggio decisivo: la scelta di non patteggiare fa propendere verso una possibile linea di sostenere l'involontarietà dell'azione. Quindi una soluzione da tutto o niente, da squalifica da combattere cercando di depotenziarla fino a farla sparire, come avvenuto ad esempio con Palomino. La strada sembra tracciata.

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Pogba, la Juve e il contratto dopo le controanalisi

La positività al Dhea di Paul Pogba, confermata dalle controanalisi svolte, il francese è stato sospeso e la Juventus ha smesso di pagargli lo stipendio. L’articolo 5 comma 5 dell’accordo collettivo tra Figc, Lega Serie A e Associazione calciatori, infatti, ammette la sospensione della retribuzione nel caso in cui "il calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di pratiche di doping". Sospensione della retribuzione che durerebbe fino al termine della sospensione dall’attività o della squalifica di Pogba.

Pogba, chiesta la squalifica: cosa farà la Juve?

Una volta accertata la positività di Paul Pogba, è partito l'iter processuale al termine del quale la Procura antidoping ha richiesto quattro anni di squalifica per l'ex Manchester United. La Juventus ora potrebbe richiedere la risoluzione del contratto in base all'articolo 11 dello stesso accordo, che dovrebbe poi essere approvata dal Collegio arbitrale.

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Pogba positivo, le reazioni di Allegri e Deschamps

Dopo la sospensione per la positività al doping di Paul Pogba, il tecnico della Juve in conferenza stampa aveva commentato così: "Pogba? Dispiace, non lo sapevo, ora parlare non serve. Umanamente mi dispiace per Paul". A queste dichiarazioni, avevano fatto seguito quelle del Ct della Nazionale francese: "Allegri è particolarmente triste per Paul, come lo sono anch'io, ultimamente gli sono capitate un sacco di cose. Si trova in una situazione complicata. Non so cosa gli riserverà il futuro, ma è triste per lui quello che gli sta succedendo".

Pogba positivo, le parole di Marotta

L'amministratore delegato ex Juventus aveva commentato la situazione inerente a Pogba, risultato positivo al doping: "C'è tristezza. Poi dico anche che c'è leggerezza da parte di giocatori, spero che questa cosa sia di monito a tanti ragazzi. Gli auguro di risolvere, posso garantire sul fatto che sia un professionista serio". Marotta, che recentemente ha definito Pogba il colpo più complesso della sua carriera, aggiunse: "Con Pogba mi lega un rapporto di grande affetto, lo prendemmo a parametro a 0 dal Manchester per poi rivenderlo a più di 100 milioni, un qualcosa di straordinario. Posso dire che è un ragazzo serio, ma non voglio addentrarmi perché non è compito mio." 

seguono aggiornamenti

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La Procura antidoping ha concluso l’iter processuale che vedeva al centro dell’indagine Paul Pogba per sostanze proibite che rimandano al testosterone. Al termine degli accertamenti la richiesta di squalifica si è concretizzata in 4 anni. Ora bisognerà vedere quale sarà la contromossa difensiva del giocatore francese. Pogba era risultato positivo lo scorso 20 agosto, in occasione di Juventus-Udinese, gara che non lo aveva neanche visto entrare in campo da sostituto. Le successive controanalisi svolte al laboratorio romano dell’Acqua Acetosa, avevano poi confermato la positività al Dhea.

Pogba positivo al Dhea, cos'è e cos'è cambiato nella difesa

Dalle controanalisi effettuate nel laboratorio dell'Acqua Acetosa, il centrocampista francese non è risultato positivo al testosterone, ma a una nuova sostanza che modifica gli scenari. Si tratta del Dhea, ovvero il deidroepiandrosterone, noto anche come "ormone della giovinezza". È l'ormone steroideo maggiormente presente nel corpo umano, un contaminatore classico di decine di prodotti contro l'invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare. Questa è stata una rivelazione che ha cambiato lo scenario della difesa dell'ex Manchester United, spingendo a sottolineare la tesi dell'integratore contaminato.

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