Chiellini, tra Juve e Lakers: perché tenere d'occhio i primi passi da dirigente

Si intensifica il suo impegno ai Los Angeles Fc dove ha dato l’addio al calcio. L'ex capitano bianconero sta facendo una full immersion, che aumenta il suo bagaglio professionale

Da centrale a stagista è un passo breve se hai la curiosità di Giorgio Chiellini. E una laurea magistrale in Economia e Commercio aiuta. Chiellini, che a dicembre ha dato ufficialmente il suo addio al calcio e a gennaio è diventato un dirigente del Los Angeles FC, il club americano nel quale ha giocato vincendo un campionato e perdendo una finale. Sono i suoi primi passi da dirigente e li compie con l’accortezza di chi vuole imparare più che comandare. Anche perché ha la fortuna di poter sfruttare lo scenario dello sport professionistico americano per studiare il suo mestiere del futuro.

Chiellini lo "stagista"

Niente male, insomma. Soprattutto se ti capita di farti una lunga chiacchierata con il responsabile del marketing dei Los Angeles Lakers e comprendere le dinamiche commerciali di uno dei più grandi brand sportivi del mondo, con un pubblico che si calcola in miliardi e un logo che è conosciuto in ogni angolo del pianeta. Un mondo completamente diverso da quello del calcio europeo, così diverso che certe logiche non possono neanche essere trasportate, ma un mondo a cui tutti fanno riferimento - a parole - ma che nessuno conosce realmente nei fatti.

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Chiellini, Khedira e la maglia di Bryant

Lo “stagista” Chiellini, invece, si sta facendo una full immersion, che aumenta il suo bagaglio professionale con un punto di vista diverso (il che allarga sempre la visione delle cose). In più unisce la sua passione per lo sport, che non si è mai limitata al calcio, ma ha sempre abbracciato molte altre discipline. Per esempio, i Lakers li studia, ma poi va anche a tifarli alla Crypto.com Arena (come è capitato sabato, quando sugli spalti ci è andato con il suo vecchio amico Sami Khedira, un altro che sta studiando da dirigente, come membro del CdA dello Stoccarda) e con l’iconica maglia numero 8 di Kobe Bryant.

Chiellini e il futuro alla Juve

La vita americana di Chiellini, insomma, non ha perso di intensità nonostante il ritiro dal calcio giocato. Il ritorno in Italia è stato programmato per l’estate e poi si aprirà un nuovo capitolo. La Juventus resta ovviamente una possibilità, ma non ci sono stati contatti, né sembra esserci fretta da una parte e dall’altra. Il rapporto di Giorgio con il club della sua vita è tale per cui non serve pretattica e il sentimento è ricambiato. La Juventus, in questo momento, è in fase di stabilizzazione della nuova dirigenza, parte della quale ha iniziato durante la burrasca di un anno fa, mentre Giuntoli è approdato a luglio. Chiellini, appunto, sta studiando e confermando la certezza che aveva sempre avuto anche da giocatore: non è il ruolo di allenatore che sente suo. La sua viscerale passione per il calcio (che lo porta, ancora oggi, a conoscere minuziosamente i giocatori di qualsiasi squadra europea) la vuole sviluppare dietro una scrivania e non in panchina.

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Da centrale a stagista è un passo breve se hai la curiosità di Giorgio Chiellini. E una laurea magistrale in Economia e Commercio aiuta. Chiellini, che a dicembre ha dato ufficialmente il suo addio al calcio e a gennaio è diventato un dirigente del Los Angeles FC, il club americano nel quale ha giocato vincendo un campionato e perdendo una finale. Sono i suoi primi passi da dirigente e li compie con l’accortezza di chi vuole imparare più che comandare. Anche perché ha la fortuna di poter sfruttare lo scenario dello sport professionistico americano per studiare il suo mestiere del futuro.

Chiellini lo "stagista"

Niente male, insomma. Soprattutto se ti capita di farti una lunga chiacchierata con il responsabile del marketing dei Los Angeles Lakers e comprendere le dinamiche commerciali di uno dei più grandi brand sportivi del mondo, con un pubblico che si calcola in miliardi e un logo che è conosciuto in ogni angolo del pianeta. Un mondo completamente diverso da quello del calcio europeo, così diverso che certe logiche non possono neanche essere trasportate, ma un mondo a cui tutti fanno riferimento - a parole - ma che nessuno conosce realmente nei fatti.

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