TORINO - Il dubbio più grande tra i tifosi (subito dopo, si capisce, aver ottenuto la certezza che a fine allenamento avrebbero potuto ricevere autografi e selfie) riguarda i protagonisti e il modo con cui Massimiliano Allegri sostituirà gli infortunati Weston McKennie e Adrien Rabiot, vale a dire i due terzi della mediana titolare ai fianchi del “superstite” Manuel Locatelli. Chiariamo subito: l’allenamento a porte aperte di ieri non è servito a noi comuni mortali per trarre indicazioni futuribili perché non ci sono state prove tattiche nè partite a formazioni schierate.
Solo, si fa per dire, grande intensità in spazi ristretti prima e sfide sette contro sette con l’intermezzo di un interessante allenamento difensivo; due centrali contro tre avversari a difesa della metà campo aperta. Interessante perché prefigura un’ipotesi di difesa “a quattro” con la squadra alta e dunque passibile di infilate. Ma son suggestioni che possono indurre a immaginare un cambio modulo che, però, in questa fase ci sembra prematuro ipotizzare. Così tutto per ora ruota intorno ai protagonisti più che al modulo e l’ago della bilancia è sempre più Timothy Weah.