Quattro anni di squalifica per Paul Pogba. Dopo mesi di attesa, è arrivata la sentenza-verità per il centrocampista francese: la richiesta della Procura Antidoping è stata accettata. La sua avventura alla Juve è da considerarsi conclusa, così come è a rischio pure la sua intera carriera: Paul spegnerà 31 candeline il prossimo 15 marzo, senza considerare che nelle ultime stagioni è stato a lungo frenato dagli infortuni. Se non cambieranno le cose, il ritorno in campo di Pogba sarebbe fissato per il 10 settembre del 2027, quando sarà alla soglia dei 35 anni. L'ultima spiaggia, anche se le speranze sono minime, è rappresentata dal ricorso alla Corte Nazionale e al Tas di Losanna, come annunciato dallo stesso calciatore. "Sono stato informato della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto sia sbagliato, in conseguenza presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport". Il Polpo spiega di essere "triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via". E ribadisce la sua innocenza: "Quando sarò libero dalle restrizioni legali l'intera storia diventerà chiara”.
La dura critica a Pogba
In tanti, forse troppi, si sono sentiti in dovere di commentare la vicenda. Qualcuno, però, è andato oltre. Come l’ex calciatore Graeme Souness, che al Daily Mail ha espresso la propria opinione. “Il motivo per cui il pigro e discontinuo Paul Pogba è stato squalificato per quattro anni mi ha reso infelice, anche se avevo ragione su di lui - ha scritto l’ex calciatore, tra le altre, della Samp - Ho spesso criticato Pogba durante la sua carriera, anche se ad alcune persone sembrava piacere. Ma è stata tristezza quella che ho provato questa settimana, quando ho saputo che era stato squalificato dal calcio per quattro anni, a causa di un reato di doping”.