Alcaraz e lo spogliatoio bianconero
Per il futuro c'è tempo, il focus ora è sul presente e sull'esperienza alla Juve: "Sono molto contento di stare qui. È una di quelle cose che si sognano da bambini, ossia di giocare in uno dei grandi club d'Europa. Giocare nella Juventus a 21 anni è qualcosa di pazzesco. Se mi metto a pensare che sono arrivato qui in così poco tempo, mi chiedo 'Che ci faccio qui?': è molto bello. Il mio adattamento con i compagni e la lingua? Con i miei compagni va benissimo. Quando sono arrivato quasi mi vergognavo, mi sentivo un po' insicuro. Arrivare alla Juventus, con tutti i grandi giocatori che ha avuto e che ha è qualcosa che può metterti in difficoltà Il gruppo è fantastico, sono tutti bravi, ottime persone. Ho la fortuna di avere tre compagni che parlano spagnolo, mi riferisco ai tre brasiliani: Bremer, Danilo e Alex Sandro. Tutti e tre mi aiutano molto, ma anche gli altri. Sto provando a studiare un po' l'italiano, che è abbastanza simile allo spagnolo. L'inglese? Era faticoso impararlo. Ora l'ho un po' mollato perché sto studiando l'italiano. In un anno qualcosa ho imparato, me la cavo".
Dall'ambiente nello spogliatoio a quello negli stadi: "I tifosi in Italia? L'atmosfera è simile a quella dell'Argentina: bandiere, tamburi, bengala; c'è tutto ciò che non vedi in Inghilterra. I tifosi del Racing mi mancano molto, ma sto vivendo un gran momento ora. Però quando posso seguo sempre il Racing".