Pagina 2 | Alcaraz, tre mentori alla Juve e l'inizio difficile: "Quasi mi vergognavo"

Essere alla Juventus è un sogno: parola di Carlos Alcaraz. Il centrocampista argentino è arrivato in bianconero nel mercato di gennaio. Un approdo in prestito, con un riscatto molto alto fissato dal Southampton. Il futuro è tutto da scrivere, ne ha parlato nelle scorse ore anche il procuratore del classe 2002, ma intanto Alcaraz si sta godendo il suo periodo in bianconero, nonostante al momento sia ai box causa infortunio.

Alcaraz: "Incredibile essere alla Juve"

Dell'arrivo alla Juventus, del rapporto nello spogliatoio e delle sensazioni che si provano ad essere in un club di questa grandezza, Alcaraz ne ha parlato alla pagina Instagram Data Racing, account dedicato alla sua ex squadra, ovvero il Racing de Avellanada: "Affrontare squadre così prestigiose, come Napoli e Inter, è quasi folle. Quando penso a dove mi trovo ora è qualcosa di incredibile. Quando sono passato alla Juve mi hanno contattato i miei ex compagni al Racing e anche il presidente, come successo quando sono andato al Southampton. Sono sempre presenti. Lì conobbi Lautaro Martinez, perché ci allenavamo nello stesso centro sportivo. Alla fine di Inter-Juve abbiamo scambiato la maglia, abbiamo parlato e mi ha detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto scrivergli o comunque contare su di lui".

E a proposito di connazionali, e quindi di Argentina, la nazionale "è sempre stato il mio sogno da bambino, ma in questo momento mi sto concentrando sulla Juve e di recuperare da questo infortunio il più velocemente possibile. Voglio fare il massimo con la Juve e in futuro si vedrà, il livello della nazionale argentina è molto alto. Se spero di partecipare alle Olimpiadi? Sì, spero in una chiamata di Mascherano, ma so che ci sono molti giocatori di alto livello e che stanno facendo bene nei rispettivi club". Dal futuro al ritorno al presente, e la discussione si focalizza sulla Juve...

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Alcaraz e lo spogliatoio bianconero

Per il futuro c'è tempo, il focus ora è sul presente e sull'esperienza alla Juve: "Sono molto contento di stare qui. È una di quelle cose che si sognano da bambini, ossia di giocare in uno dei grandi club d'Europa. Giocare nella Juventus a 21 anni è qualcosa di pazzesco. Se mi metto a pensare che sono arrivato qui in così poco tempo, mi chiedo 'Che ci faccio qui?': è molto bello. Il mio adattamento con i compagni e la lingua? Con i miei compagni va benissimo. Quando sono arrivato quasi mi vergognavo, mi sentivo un po' insicuro. Arrivare alla Juventus, con tutti i grandi giocatori che ha avuto e che ha è qualcosa che può metterti in difficoltà Il gruppo è fantastico, sono tutti bravi, ottime persone. Ho la fortuna di avere tre compagni che parlano spagnolo, mi riferisco ai tre brasiliani: Bremer, Danilo e Alex Sandro. Tutti e tre mi aiutano molto, ma anche gli altri. Sto provando a studiare un po' l'italiano, che è abbastanza simile allo spagnolo. L'inglese? Era faticoso impararlo. Ora l'ho un po' mollato perché sto studiando l'italiano. In un anno qualcosa ho imparato, me la cavo".

Dall'ambiente nello spogliatoio a quello negli stadi: "I tifosi in Italia? L'atmosfera è simile a quella dell'Argentina: bandiere, tamburi, bengala; c'è tutto ciò che non vedi in Inghilterra. I tifosi del Racing mi mancano molto, ma sto vivendo un gran momento ora. Però quando posso seguo sempre il Racing".

 

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Alcaraz e lo spogliatoio bianconero

Per il futuro c'è tempo, il focus ora è sul presente e sull'esperienza alla Juve: "Sono molto contento di stare qui. È una di quelle cose che si sognano da bambini, ossia di giocare in uno dei grandi club d'Europa. Giocare nella Juventus a 21 anni è qualcosa di pazzesco. Se mi metto a pensare che sono arrivato qui in così poco tempo, mi chiedo 'Che ci faccio qui?': è molto bello. Il mio adattamento con i compagni e la lingua? Con i miei compagni va benissimo. Quando sono arrivato quasi mi vergognavo, mi sentivo un po' insicuro. Arrivare alla Juventus, con tutti i grandi giocatori che ha avuto e che ha è qualcosa che può metterti in difficoltà Il gruppo è fantastico, sono tutti bravi, ottime persone. Ho la fortuna di avere tre compagni che parlano spagnolo, mi riferisco ai tre brasiliani: Bremer, Danilo e Alex Sandro. Tutti e tre mi aiutano molto, ma anche gli altri. Sto provando a studiare un po' l'italiano, che è abbastanza simile allo spagnolo. L'inglese? Era faticoso impararlo. Ora l'ho un po' mollato perché sto studiando l'italiano. In un anno qualcosa ho imparato, me la cavo".

Dall'ambiente nello spogliatoio a quello negli stadi: "I tifosi in Italia? L'atmosfera è simile a quella dell'Argentina: bandiere, tamburi, bengala; c'è tutto ciò che non vedi in Inghilterra. I tifosi del Racing mi mancano molto, ma sto vivendo un gran momento ora. Però quando posso seguo sempre il Racing".

 

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