La Juve, la giustizia sportiva e il filone agenti: ricordate? Tutti assolti!

Il caso dei cosiddetti "mandati fittizi" è stato analizzato dalla Commissione Agenti (il tribunale dei procuratori) ecco cosa ha deciso dopo aver sentito accuratamente i testimoni

Vi ricordate il caso agenti? No? Ve lo riassumiamo. Nel calderone dell'inchiesta sui bilanci della Juventus per la quale la giustizia sportiva ha condannato i bianconeri c'era finita anche la storia dei cosiddetti "mandati fittizi", ovvero dei mandati che secondo l'accusa erano stati conferiti, leggi testuale, «in assenza di una reale attività di intermediazione dell’agente». Insomma, secondo la Procura Federale, i dirigenti juventini coprivano operazioni con gli agenti con altre operazioni, in un giro, sempre secondo la Procura, poco chiaro. I dirigenti della Juventus avevano patteggiato, perché la questione degli agenti, era finita nel secondo troncone dei processi, quello sulla famigerata "manovra stipendi". Gli agenti, invece, non possono essere giudicati dai tribunali federali perché non sono tesserati ed erano quindi stati rinviati a giudizio presso la Commissione Agenti.

Com'è finita?

Risultato? Tutti assolti. Dopo un'indagine accurata, nella quale sono state raccolte in modo più preciso le testimonianze delle persone coinvolte, la Commissione Agenti, quindi di fatto un tribunale, ha smentito l'ipotesi della Procura. I mandati non erano fittizi e nessuno degli agenti è stato condannato. Una sentenza che contrasta con le ipotesi della Procura e che, di fatto, assolve anche i dirigenti juventini (se i mandati non erano fittizi non lo erano anche per chi li ha conferiti). Un altro pezzo di inchiesta che, vagliato in modo più accurato, si è dimostrato meno solido di quanto era stato fatto apparire un anno fa.

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