Ravanelli e la crisi Juve: "Poche idee, la squadra ha paura e la formazione..."

L'ex attaccante bianconero ha analizzato il momento della squadra di Allegri e si è soffermato sul gol di Marusic: "L'errore grosso non è quello di Sekulov"
Ravanelli e la crisi Juve: "Poche idee, la squadra ha paura e la formazione..."

Una sola vittoria nelle ultime 9 partite, solo 7 punti negli ultimi due mesi. La Juve vive un momento estremamente difficile e la sconfitta contro la Lazio ha confermato tutte le criticità emerse nelle ultime settimane. Sul piano del gioco e, soprattutto sul piano mentale. Per Fabrizio Ravanelli, campione d'Europa con la maglia bianconera e autore del gol del vantaggio nella finale di Champions con l'Ajax nel 1996, "è difficile non essere delusi nel vedere la Juventus ora, in questo momento, nelle ultime partite". L'ex attaccante della Juve e della Nazionale ha analizzato il momento della squadra di Allegri a Pressing.

Ravanelli e il gol subito dalla Juve

"Se andiamo ad analizzare il gol preso dalla Juventus, abbiamo messo la croce addosso a Sekulov. Ma più che su di lui, che è alla prima partita, mi concentrerei sull'errore grosso, che è stato far crossare Guendouzi. Non c'è stata pressione da parte dei due giocatori (McKennie e Locatelli, ndr): è un errore gravissimo. Lì sono in due, devono portare pressione. Uno dei due deve portare pressione. Cos'è cambiato in questi mesi? Sono venute a mancare le certezze del girone d'andata quando si giocava sulle ali dell'entusiasmo: i ragazzi avevano voglia, si sentivano molto importanti nel giocare nella Juve, che è un qualcosa che ti dà quel fuoco dentro che ti porta anche a overperformare. Oggi di fronte alle difficoltà ci sono dei ragazzi che si sono un po' persi. E ci può stare, ma dai giocatori importanti... Quando mancano 5 secondi alla fine e vuoi ottenere un risultato importante, su quella palla devi andare e portare pressione con cattiveria. Poi se vai ad analizzare la faccia dei giocatori della Juventus, mi sembrano spaventati".

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"Juve con poca personalità e poche idee"

Ravanelli si è soffermato anche sulla gestione tecnica e sull'aspetto tattico. Impossibile però spiegare la crisi della Juventus svincolando il tutto dalla componente psicologica: "Perché è una squadra che anche con la Lazio ha approcciato veramente male una partita che era veramente importante. Lo ha fatto con tanta paura, con poche idee, e forse anche con la formazione sbagliata. Credo che anche i cambi si siano rivelati sbagliati. La squadra ha perso le proprie certezze e quando questo accade si fa fatica a trovare gioco".

L'ex attaccante di Juve, Lazio e Marsiglia riscontra nella squadra di Allegri anche un deficit di carattere: "Vedo anche una squadra con pochissima personalità, anche a fine partita, dopo la sconfitta, negli occhi dei giocatori ho visto tanta paura. E nel calcio di oggi se hai paura non puoi giocare a certi livelli, non puoi indossare la maglia della Juve. Ci vogliono giocatori con personalità, che sappiano affrontare questi momenti difficili: quando giochi nella Juventus devi aver coraggio, determinazione e soprattutto la personalità, che in questo momento la squadra non ha".

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Una sola vittoria nelle ultime 9 partite, solo 7 punti negli ultimi due mesi. La Juve vive un momento estremamente difficile e la sconfitta contro la Lazio ha confermato tutte le criticità emerse nelle ultime settimane. Sul piano del gioco e, soprattutto sul piano mentale. Per Fabrizio Ravanelli, campione d'Europa con la maglia bianconera e autore del gol del vantaggio nella finale di Champions con l'Ajax nel 1996, "è difficile non essere delusi nel vedere la Juventus ora, in questo momento, nelle ultime partite". L'ex attaccante della Juve e della Nazionale ha analizzato il momento della squadra di Allegri a Pressing.

Ravanelli e il gol subito dalla Juve

"Se andiamo ad analizzare il gol preso dalla Juventus, abbiamo messo la croce addosso a Sekulov. Ma più che su di lui, che è alla prima partita, mi concentrerei sull'errore grosso, che è stato far crossare Guendouzi. Non c'è stata pressione da parte dei due giocatori (McKennie e Locatelli, ndr): è un errore gravissimo. Lì sono in due, devono portare pressione. Uno dei due deve portare pressione. Cos'è cambiato in questi mesi? Sono venute a mancare le certezze del girone d'andata quando si giocava sulle ali dell'entusiasmo: i ragazzi avevano voglia, si sentivano molto importanti nel giocare nella Juve, che è un qualcosa che ti dà quel fuoco dentro che ti porta anche a overperformare. Oggi di fronte alle difficoltà ci sono dei ragazzi che si sono un po' persi. E ci può stare, ma dai giocatori importanti... Quando mancano 5 secondi alla fine e vuoi ottenere un risultato importante, su quella palla devi andare e portare pressione con cattiveria. Poi se vai ad analizzare la faccia dei giocatori della Juventus, mi sembrano spaventati".

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