Locatelli, il derby e il cuore da tifoso per tornare a illuminare

Sottotono da un po’, juventino dalla nascita, avrà una carica speciale. Contro il Toro sarà fondamentale per limitare Vlasic e per trovare spazi dietro al pressing granata
Locatelli, il derby e il cuore da tifoso per tornare a illuminare© Juventus FC via Getty Images

Ci sono giocatori per i quali il derby è speciale perché sanno che è speciale per i tifosi. E ci sono giocatori per i quali il derby è speciale perché sono loro i tifosi. Come Manuel Locatelli, cresciuto con la maglia della Juve addosso per tradizione di famiglia: tipo quella celebrativa del 27° Scudetto - quello del 5 maggio - indossata esultante e biondissimo a quattro anni in una foto che il fratello postò sui social nel giorno del suo passaggio alla Juve. Un trasferimento in cui proprio l’amore di Locatelli per i colori bianconeri fu decisivo, spingendolo a rifiutare l’Arsenal (e più soldi) per coronare il suo sogno di bambino.

Juve, servono i gol

Locatelli, derby da tifoso

Un sogno, quello di giocare nella Juve, con tanti altri sogni dentro, legati a partite, trofei, situazioni, gol, immaginati giocando in cortile o nel corridoio di casa come fanno tutti i bambini. Fantasticando, per esempio, di decidere un derby con un gol al 90’. Ecco, quello è un altro sogno che Locatelli ha realizzato subito: 2 ottobre 2021 (un sabato, con fischio d’inizio alle 18 e in casa del Toro, come domani), partita bloccata fino al 90’ quando, ricevuto un passaggio di Chiesa appena fuori, area Locatelli avanza due passi e la piazza di destro sul secondo palo. Una giocata speciale per una partita dispuata con una carica speciale, quella di chi il derby lo ha vissuto come tale da quando era bambino.

Torino-Juve, curiosità e statistiche

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Locatelli, il calo dopo Lecce

Una carica speciale con cui domani il centrocampista bianconero cercherà di dare una sterzata alle sue prestazioni, sottotono ormai da più di due mesi. L’ultimo 7 in pagella se lo è guadagnato il 21 gennaio a Lecce, quando la Juve era momentaneamente prima in classifica. Poi è arrivata una serie di nove insufficienze consecutive (anche nell’unica vittoria di quel periodo, il 3-2 sul Frosinone): 5.5 e qualche 5, una sfilza di partite dense di impegno e grinta, del consueto aiuto alla difesa, ma senza riuscire dirigere la manovra in modo neanche scintillante, ma neppure lucido. Penalizzato dalla crisi generale della squadra, certo, e dalla mancanza di quel prezioso aiuto nel fraseggio che Fagioli gli forniva l’anno scorso, ma non è che con la Nazionale negli Stati Uniti le cose siano andate meglio.

Locatelli, occhio a Vlasic

Sono andate un filo meglio, invece, contro la Lazio in Coppa Italia e contro la Fiorentina, dopo il fondo toccato con un paio di lanci completamente sballati sempre contro i biancocelesti in campionato. Due sufficienze, ancora lontane da ciò che la Juve si attende e che Locatelli puà dare, ma un piccolo segnale. Da cogliere e trasformare in una svolta domani, quando il suo contributo sarà, se possibile, più importante che mai: perché nella sua zona agirà l’uomo che accende il gioco granata, Nikola Vlasic; perché l’aggressività della squadra di Juric gli lascerà pochissimo tempo per gestire il pallone; perché quella stessa aggressività gli offrirà però lo spazio per servire i compagni alle spalle dei granata saliti in pressing. E per mandarli a segnare come facevano Del Piero e Trezeguet, quando lui esultava da bambino e scopriva che il derby è speciale.

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Ci sono giocatori per i quali il derby è speciale perché sanno che è speciale per i tifosi. E ci sono giocatori per i quali il derby è speciale perché sono loro i tifosi. Come Manuel Locatelli, cresciuto con la maglia della Juve addosso per tradizione di famiglia: tipo quella celebrativa del 27° Scudetto - quello del 5 maggio - indossata esultante e biondissimo a quattro anni in una foto che il fratello postò sui social nel giorno del suo passaggio alla Juve. Un trasferimento in cui proprio l’amore di Locatelli per i colori bianconeri fu decisivo, spingendolo a rifiutare l’Arsenal (e più soldi) per coronare il suo sogno di bambino.

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Un sogno, quello di giocare nella Juve, con tanti altri sogni dentro, legati a partite, trofei, situazioni, gol, immaginati giocando in cortile o nel corridoio di casa come fanno tutti i bambini. Fantasticando, per esempio, di decidere un derby con un gol al 90’. Ecco, quello è un altro sogno che Locatelli ha realizzato subito: 2 ottobre 2021 (un sabato, con fischio d’inizio alle 18 e in casa del Toro, come domani), partita bloccata fino al 90’ quando, ricevuto un passaggio di Chiesa appena fuori, area Locatelli avanza due passi e la piazza di destro sul secondo palo. Una giocata speciale per una partita dispuata con una carica speciale, quella di chi il derby lo ha vissuto come tale da quando era bambino.

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